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Cosa ha funzionato e cosa va rivisto nell’Italia di Spalletti: tante cose positive, poche le ombre

Sandro Tonali

La nazionale di Luciano Spalletti ha concluso il secondo ciclo di incontri della Nations League. Sono 4 gli ulteriori punti messi a referto dagli azzurri, visto il pareggio con il Belgio e la larga vittoria contro Israele, per un totale di 10 punti: Donnarumma e soci primo nel Girone 2 di Fascia A.

Cosa ha funzionato e cosa va rivisto nell’Italia di Spalletti

Cosa va

L’identità
– Quello degli azzurri è un 3-5-2 riconoscibile, anche nelle sue continue metamorfosi tattiche e nei suoi scambi di posizioni lungo i 90 minuti;

La qualità
– L’Italia gioca veramente bene: precisione nei tocchi, varietà e la creazione di tantissime occasioni durante i match disputati;

Un centrocampo che sa fare tutto – Ricci sa impostare, Tonali e Frattesi che corrono e si inseriscono, andando a pressare a varie altezze del campo in base alle necessità. Senza dimenticare i “quinti”: Cambiaso sa abbassarsi per aiutare e garantire uscite pulite, mentre Dimarco è straordinario nel fare l’esterno alto addirittura altissimo e nel mettere a disposizione la qualità de suo sinistro per imbeccare i compagni in tutte le zone di campo;

Mateo Retegui – La nazionale, dopo tanta attesa, ha trovato un attaccante che ha voglia di affermarsi, di segnare, di lottare e di far vedere che è pronto a vestire la maglia numero 9 da qui ai prossimi anni, con l’obiettivo di arrivare a rappresentare l’Italia ai Monidali 2026.

Cosa non va

I gol subiti su calcio piazzato – In questa finestra di gare l’Italia ha segnato 6 gol e ne ha subiti 3, di quest’ultimi il 100% arrivano da calci piazzati o sugli sviluppi degli stessi. Una questione che va risolta, prima che diventi un vero problema.

La disciplina – Il cartellino rosso preso da Pellegrini contro il Belgio, che poi ha portato alla lunga al 2-2 dei Diavoli Rossi, brucia ancora. Ogni tanto per generosità e gioventù qualche azzurro tende a esagerare: controllare questo aspetto, pensando anche alle qualificazioni e ai grandi tornei, dovrà diventare determinante.

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