Dall’inizio della nuova stagione, nell’Italia si è nota la mancanza di un nome che negli ultimi anni si è sempre distinto con la maglia azzurra e senza il quale probabilmente non avremmo esultato in quella notte dell’11 luglio 2021 a Wembley. Dove è finito Federico Chiesa? Cosa è successo a quell’esterno che fece da traino alla formazione di Roberto Mancini nella cavalcata vincente dell’Europeo di tre anni fa?
Il talento azzurro ha vissuto un ultimo triennio travagliato. Quel Juventus-Roma del gennaio 2022 sta sempre di più diventando lo spartiacque della carriera del classe 1997: dalla serata dell’infortunio al legamento crociato del ginocchio, infatti, non si è mai visto il vero Chiesa, soprattutto sotto il profilo della continuità atletica. Troppe le ricadute fisiche che hanno condizionato il giocatore nelle ultime due stagioni: tra fastidi al ginocchio operato e problemi muscolari, l’ex viola non ha mai potuto trovare un ritmo partita al massimo del potenziale visti i ripetuti stop.
Proprio per questo, ma anche per motivi di natura tattica, la società juventina e il nuovo allenatore bianconero Thiago Motta hanno deciso di sbarazzarsi di Chiesa. O rimani fuori rosa fino al termine del contratto o ti trovi un’altra sistemazione: questo il messaggio recapitato dal giocatore che ha deciso quindi di cambiare aria. Le suggestioni interne non hanno convinto il ragazzo, il quale ha sposato il progetto del Liverpool, uno dei club più prestigiosi e titolati al mondo.
L’avventura nell’affascinante cornice di Anfield non è che sia iniziata al meglio. In queste prime settimane alla corte di Arne Slot, l’ex Juve non è un elemento utilizzato con propensione dal tecnico neerlandese, anzi: solamente tre le presenze collezionate in tutte le competizioni dall’ala azzurra. Di queste rare apparizioni in campo, nessuna ha visto il figlio d’arte iniziare da titolare. Di fatto, Chiesa è ai margini più periferici del progetto, ma nelle prossime settimane il genovese di nascita dovrebbe avere più spazio per mettere in mostra le sue qualità.
Analizzando la questione, si nota come Chiesa in questo momento non ha una condizione accettabile per poter giocare in Nazionale. Il CT Spalletti ha preferito chiamare altri nomi, più funzionali sul campo e più pronti fisicamente, sia a settembre che in quest’ultima finestra di calcio internazionale. Ragazzi come Daniel Maldini o Nicolò Zaniolo – convocato in sostituzione di Lorenzo Pellegrini – non sembrano poter competere con un Chiesa al top, ma attualmente sono preferibili all’ex Juve, anche per una più semplice collocazione nel modulo azzurro.
L’enigma tattico dovrà esser svelato se e quando Chiesa tornerà a buoni livelli: nel 3-5-2 spallettiano, c’è spazio per l’ala dei Reds? Se sì, come sarà impiegato? In uno schieramento simile con Allegri nell’ultima esperienza bianconera Chiesa non ha mai trovato un’effettiva posizione. Provato quinto a tutta fascia o seconda punta, l’azzurro non ha mai reso come quanto fatto sull’esterno offensivo di campo. A Liverpool Chiesa potrebbe tornare a giocare nel ruolo che preferisce, ma non è detto che in Nazionale ci sarà nuovamente spazio per l’ala dei Reds.
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