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La Juventus arranca, solo l’Inter può tenere il ritmo del Napoli? E l’Atalanta…

Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini / Lapresse

Il turno infrasettimanale che si sta per concludere ha già reso nota una grande verità in Serie A: il passo del Napoli è difficilmente sostenibile dalle altre “Big” del campionato, anche perché la squadra magistralmente allenata da Antonio Conte più si andrà avanti più farà fruttare il vantaggio di non disputare le coppe europee durante la settimana, limitando al minimo il rischio di infortuni sequenziali.

L’Inter di Simone Inzaghi, almeno sulla carta il team con la rosa migliore, prova a tenere botta mentre la Juventus di Thiago Motta, che già aveva qualche problema legato alle scelte limitate in attacco ha quasi definitivamente ceduto, complici i tanti pareggi e soprattutto l’assenza di un cardine difensivo come Bremer; basti pensare che da quando il brasiliano è andato ad occupare un posto in infermeria per la rottura del crociato, i bianconeri hanno subito 10 gol in 6 partite.

E l’Atalanta di Gasperini? I bergamaschi hanno da sempre mostrato grande intensità, identità e capacità di poter competere con chiunque nella partita secca, ma non hanno quella cifra tecnica complessiva per diventare una pretendente al campionato, mentre potrebbero esserlo per la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, senza dimenticarsi di capire dove la “Dea” potrà arrivare in Champions League.

Ora quindi, al netto degli scongiuri, i tifosi del Napoli – pur non essendo neppure iniziato il mese di novembre – possono già pensare a una lotta scudetto limitata, con al massimo una rivale. Ciò che si sta delineando assomiglia molto a quanto visto un paio di stagioni fa con la formazione partenopea allora allenata da Luciano Spalletti: una partenza a razzo, tante avversarie a togliersi punti a vicenda e a incappare in stop inattesi e la conclusione di un’annata memorabile con lo scudetto in anticipo.

Nei prossimi mesi si verificherà tutto questo? Bisognerà attendere ancora un po’ di tempo, ma vista la bravura di Conte nel gestire i gruppi con un solo obiettivo chiaro in mente e vista la fame di nuovi e vecchi giocatori arrivati a Napoli di voler riscattare un’ultima stagione non andata bene, chi negli stessi azzurri e chi da altre parti, l’epilogo già da ora sembra scontato.

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