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L’Italia ha trovato il suo modulo: la stabilità di Spalletti e le alternative

Luciano Spalletti

L’Italia di Luciano Spalletti si sta preparando per chiudere al meglio il suo 2024. La formazione azzurra sarà di scena domani allo Stadio Re Baldovino di Bruxelles per disputare la quinta giornata nel suo percorso nel girone 2 in Nations League. L’avversario, ovviamente, sarà il Belgio di Domenico Tedesco: un match fondamentale per la compagine tricolore che, nel caso in cui uscisse indenne, si qualificherebbe per i quarti di finale della competizione.

Il percorso nel torneo ha visto l’Italia trovare una sua nuova identità. Dopo la catastrofica esperienza degli Europei, era d’obbligo cercare uno schieramento e un approccio diverso. Il CT Spalletti ha individuato nel 3-5-2 la soluzione ideale: per le caratteristiche dei giocatori, questo modulo sembra aver conferito agli interpreti più certezze, sia nella fase di non possesso, sia nella costruzione di gioco. Risultato: primo posto provvisorio nel girone – nel quale sono presenti Francia e Belgio – con tre vittorie e un pareggio in quattro partite.

Le prestazioni offerte dal mese di settembre in poi sono sotto l’occhio di tutti. L’apporto arrivato dai braccetti di difesa, divenuti non solo pilastri della retroguardia ma anche armi letali in fase offensiva, la brillantezza fisica e tattica degli esterni di fascia, le mezz’ali dall’inserimento letale e la capacità degli attaccanti di farsi trovare pronti sottoporta. Il tutto senza considerare chi effettivamente scende in campo. Chiunque gioca dà il meglio: cambiano gli attori, non cambiano sceneggiatura, regia e produzione.

Ci sarà modo però per vedere un’Italia differente in campo? Essere flessibili è una dote che in pochi hanno, e possederla di certo non è un difetto. In questo momento, è complicato pensare di poter ammirare l’Italia sotto un’altra veste. La difesa a quattro è un’opzione ormai accantonata, viste le incredibili difficoltà constatate nel produrre gioco. Più plausibile vedere qualcosa di diverso nella posizione degli uomini d’attacco, con l’inserimento di un trequartista in favore di un centrocampista, ma anche questo è uno scenario difficilmente realizzabile.

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