L’unica sconfitta del girone condanna l’Italia di Luciano Spalletti al secondo posto nel raggruppamento di Nations League. Il ko di ieri sera con la Francia non cancella il buon lavoro fatto negli ultimi mesi e l’aver trasformato una squadra senza nerbo vista agli Europei a una con carattere e voglia di costruire l’azione. Ma una problematica è emersa: la difesa sui calci piazzati.
Tutti e tre i gol della Francia arrivano difatti da questo fondamentale. Passi la punizione di Digne su cui c’è la bravura dell’ex Roma e la sfortuna di Vicario che tocca la palla mandandola in porta, ma la doppietta di Rabiot di testa arriva da delle marcature disattente sugli schemi di gioco avversari.
La difesa sui calci piazzati sta diventando un problema. Ampliando il raggio d’azione, l’Italia prende gli ultimi sei gol tutti da fermo: oltre alla tripletta c’è da pensare ai due gol con il Belgio, da calcio di punizione e calcio d’angolo, e l’1-2 di Israele.
Un fondamentale su cui bisognerà lavorare in vista dei prossimi impegni, come i quarti di Nations League contro una tra Spagna, Germania e Portogallo. Per non buttare via tutti i progressi visti dalla scorsa estate in poi. Oltretutto, perché non migliorare anche in questo aspetto?
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