Dopo l’eliminazione agli Europei di Germania 2024, tutto sembrava crollato in casa Italia. Quel 2-0 contro la Svizzera agli ottavi di finale della manifestazione continentale, aveva scoperchiato il cosiddetto Vaso di Pandora in casa azzurra. Tutto sembrava da buttare. Nulla funzionava. Il percorso verso i Mondiali 2026 (dopo due non- qualificazioni) appariva già in salita.
Per fortuna, però, il commissario tecnico Luciano Spalletti e il gruppo si sono compattati e hanno messo in mostra un percorso davvero interessante nella prima fase della Nations League 2024-2025. I segnali positivi non sono mancati, come i motivi di preoccupazione. All’inizio di questa nuova avventura si temeva che difesa e attacco fossero i due macro-problemi.
Ma se, come pare, la retroguardia si sta ricreando con i vari Bastoni, Buongiorno, Acerbi e Gatti (senza dimenticare il prossimo rientro di Scalvini) e esterni dal calibro di Dimarco, Di Lorenzo, Cambiaso e Udogie, rimane l’attacco il vero cruccio per il tecnico di Certaldo. Le certezze sono sempre meno e l’infortunio al crociato di Scamacca ad agosto ci ha privato di un altro tassello.
In attesa del rientro dell’attaccante nerazzurro, tutto ruota attorno a Retegui. La punta che l’ha sostituito a Bergamo è il fato del nostro reparto offensivo. Al suo fianco, ahinoi, c’è poco. Kean sta vivendo un ottimo campionato con la maglia della Fiorentina e vuole confermarsi anche in azzurro, ma oltre a loro troviamo Raspadori e Daniel Maldini. Davvero troppo poco per una nazionale come quella italiana. In attesa di capire se Berardi tornerà a far parte del gruppo, urge un ricambio in questo reparto. La Serie A sta dando pochissimi spunti. Luciano Spalletti lo sa e, come detto, il cruccio permane…
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