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Luciano Spalletti alla ricerca di alternative in attacco, un reparto lontano dai fasti di un tempo…

Luciano Spalletti

Con l’amara sconfitta contro la Francia si è concluso il 2024 della Nazionale azzurra. L’Italia ha vissuto mesi davvero particolari. La prima parte ha visto la disastrosa partecipazione agli Europei di Germania 2024, la seconda ha messo in mostra un percorso davvero interessante nella prima fase della Nations League 2024-2025. I segnali positivi non sono mancati, come i motivi di preoccupazione, specialmente pensando ad un reparto ben preciso.

Quello che una volta era il nostro fiore all’occhiello (con gente come Vieri, Baggio, Totti, Del Piero, Toni, Inzaghi, Montella e tanti altri), ora è diventato un punto di debolezza. Da anni ormai. Oggettivamente, in attesa del ritorno dal suo brutto infortunio di Gianluca Scamacca, tutto ruota attorno a Retegui. La punta che l’ha sostituito a Bergamo è il fato del nostro reparto offensivo.

Assieme al centravanti classe 1999 c’è davvero poco. Moise Kean sta vivendo un ottimo campionato con la maglia della Fiorentina e vuole confermarsi anche in azzurro, ma sappiamo che per il momento la sua carriera ha spesso fatto rima con “discontinuità”. Oltre all’attaccante ex-Juventus cosa troviamo? Giacomo Raspadori e Daniel Maldini. Davvero troppo poco per una nazionale come quella italiana.

In attesa di capire se Domenico Berardi tornerà a far parte del gruppo, dopo il rientro in campo dalla rottura del tendine d’Achille, Luciano Spalletti dovrà davvero studiare bene la situazione. Sembra che in Italia non si riesca più a presentare un attaccante degno di nota e neppure un numero 10. La Serie A sta proponendo ben poco, con qualche guizzo di Andrea Pinamonti, mentre nelle giovanili la situazione non sembra molto più rosea.

Nell’Under 21, dopotutto, sono convocati i seguenti giocatori: Giuseppe Ambrosino (Frosinone), Francesco Pio Esposito (Spezia), Wilfried Gnonto (Leeds), Luca Koleosho (Burnley) e Cristian Volpato (Sassuolo). Come si può vedere stiamo parlando di giocatori della Serie B oppure costretti ad emigrare all’estero (in squadre di seconda fascia) per trovare spazio. Alle loro spalle provano a inserirsi il classe 2006 Simone Pafundi (già convocato da Roberto Mancini) e Francesco Camarda (2008) del Milan. Dovremo aspettare ancora anni per vedere un attacco degno del suo nome in maglia azzurra? Il rischio c’è, speriamo che la rivoluzione abbia inizio molto prima…

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