Mateo Retegui è l’attaccante più in forma della Serie A. In pochi, all’inizio del campionato si sarebbero potuti aspettare che l’italo-argentino potesse comandare la classifica marcatori dopo tredici giornate. Un salto di qualità inaspettato, ovviamente ben gradito per ciò che riguarda la Nazionale azzurra, a cui un attaccante con questi numeri mancava da almeno cinque anni, vale a dire dalla stagione di grazia di Ciro Immobile nell’annata 2019/2020.
La sliding door della carriera di Retegui è sicuramente la chiamata da parte di Roberto Mancini in Nazionale nel marzo del 2023. Senza quella convocazione, probabilmente il nativo di San Fernando sarebbe ancora bloccato in Argentina. Inoltre, l’infortunio di Gianluca Scamacca di quest’estate ha rappresentato di fatto un ulteriore bivio, costringendo l’Atalanta a trovarsi un altro attaccante: scelta ricaduta sull’italo-argentino, allora al Genoa, su cui la società nerazzurra ha sborsato ben 22 milioni di euro, cifra ripagata in toto dalle sue prestazioni.
Arrivato quindi come “toppa” per colmare il buco al centro dell’attacco, sulla figura di Retegui non c’era nemmeno così tanto interesse. Già dalla prima giornata di campionato, la musica è cambiata: la doppietta segnata a Lecce al debutto ha accesso le luci della ribalta sull’attaccante nerazzurro. Da allora, in totale Retegui ha messo a segno quattrodici reti con la Dea, tra cui i primi due centri siglati in Champions League nella trasferta sul campo dello Young Boys.
Se dovesse continuare su questi ritmi, nulla è precluso all’attaccante. In primis, il titolo di capocannoniere in Serie A: l’avversario più temibile appare Marcus Thuram, staccato di tre lunghezze al momento. Se diamo uno sguardo a quello che sta accadendo negli altri campionati europei, allora possiamo constatare che Retegui è in corsa anche per la Scarpa d’Oro. Al momento Lewandowski guida la classifica a quota 30 punti, contro i 24 dell’atalantino. Di fatto l’azzurro è staccato di tre gol dal polacco: ergo, Mateo Retegui può seriamente pensare a questo riconoscimento, il quale lo consacrerebbe in tutto e per tutto nel calcio che conta.
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