Gruppo A o gruppo I: Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo o Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia. Le due opzioni che il sorteggio di Zurigo, valevole per i gironi di qualificazione ai Mondiali del 2026, ha destinato all’Italia sono tutt’altro che pessime. In entrambe le ipotesi, la formazione azzurra partirà estremamente favorita per la prima posizione, e un eventuale non qualificazione diretta alla kermesse iridata costituirebbe una grande delusione.
L’Italia ancora non conosce con certezza le sue avversarie. Infatti per sapere precisamente in quale girone sarà collocata la selezione del Bel Paese dovremmo aspettare l’esito del quarto di finale di Nations League in cui l’Italia sarà di scena con la Germania. Nel caso in cui gli azzurri battessero i tedeschi, i ragazzi di Spalletti se la vedrebbero con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, altrimenti si profilerà il secondo scenario con Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia.
Analizziamo il gruppo A. Francamente un raggruppamento dal tasso tecnico più limitato era difficile immaginarselo. La Slovacchia, seppur abbia a disposizione delle individualità importanti come Stanislav Lobotka, e sia allenata da Francesco Calzona, rimasto sotto contratto con la Federazione slovacca nonostante l’esperienza napoletana, era una delle più deboli della seconda fascia. L’Irlanda del Nord non ha elementi di spicco e il Lussemburgo rimane una cenerentola del calcio europeo nonostante abbia dato qualche segnale di crescita nel recente passato.
Passiamo al gruppo I, dove una formazione da rispettare effettivamente è presente. La Norvegia è una squadra ricca di talento: da Erling Haaland a Martin Odegaard, passando per il giovane Antonio Nusa: l’attacco scandinavo è forte, non ci sono dubbi, ma la rosa non presenta difensori di livello e, soprattutto, sul piano psicologico la squadra non sembra mai aver acceso la luce nelle sfide più importanti, quelle ufficiali. Israele è un avversario sfidato recentemente dall’Italia, i cui impegni con i biancoblu non hanno destato difficoltà. Infine, Estonia e Moldavia non preoccupano minimamente.
L’Italia deve affrontare il suo cammino di qualificazione con la consapevolezza di esser la più forte del proprio girone, qualunque esso sia. Pensare di aver già acquisito il pass per il Nord America sarebbe però un errore: rispettare ogni avversario e pensare incontro dopo incontro è la miglior modalità per affrontare quest’avventura, tramutatasi in un incubo nelle ultime due occasioni. Se proprio si debba fare una scelta, il girone A è quello meno insidioso – ciò significa che l’Italia si qualificherebbe per la Final Four di Nations League – ma anche nell’altro caso gli azzurri non devono preoccuparsi e avrebbero comunque enormi chance di qualificazione.
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