Entusiasmo e voglia di combattere. Due componenti fondamentali del Parma di Fabio Pecchia. Un mantra da portare avanti, anche oltre i risultati sul campo. Due fattori imprescindibili per far crescere un gruppo giovane, quello con l’età media più bassa di tutta la Serie A. Inevitabile pagare dazio in alcune circostanze, non a caso contro le dirette concorrenti per la salvezza. A rendere tutto più complicato poi c’è un ambiente rumoreggiante per alcune prestazioni sottotono, come le sconfitte con Verona e Roma tanto per citarne alcune.
Parma, l’entusiasmo parte dall’ambiente
Dagli applausi, a caricare la squadra prima della gara col Monza, diventati presto fischi, con annessi cori a esortare i giocatori di tirare fuori gli attributi, dopo pochi minuti visto l’atteggiamento remissivo dei gialloblù in campo. Un momento particolare, perché già la squadra di Pecchia a livello mentale (e di condizione) è forse nel suo momento peggiore della stagione, in più non sentire l’appoggio dei propri sostenitori può esser ancor più destabilizzante.
A far capire l’importanza dei tifosi ai tifosi stessi ci ha pensato Hernani. Il brasiliano dopo il rigore segnato è andato sotto la Curva Nord per chiedere appoggio e vicinanza. Una spinta in più perché anche quello può aiutare a tirare fuori energie positive a tutto il gruppo. E per questo i tre punti arrivati all’ultimo respiro hanno ridato ossigeno e nuova linfa a squadra e ambiente. Quello che serviva per chiudere un 2024 comunque positivo e ripartire con un nuovo slancio in questo 2025.
Parma, un dato da record
Ed è proprio la voglia di restare in partita fino alla fine l’aspetto positivo a sottolineare la mentalità e la forza del gruppo. Il Parma ha gettato il cuore oltre l’ostacolo nonostante le condizioni precarie di alcuni giocatori in campo e al 97esimo ha trovato la spizzata decisiva di Valenti. Proprio lui che nell’ultimo anno e mezzo ha vissuto il momento più difficile della sua, giovane, carriera. Una rete da record perché è il quinto arrivato dopo il 90esimo, nessun’altra squadra di Serie A ha fatto meglio. Questo sottolinea la capacità del gruppo di restare attaccato al match fino alla fine e, sin qui, questa mentalità ha portato 4 punti al Parma, non pochi per una neo promossa.
Parma, la strada è quella giusta
Per questo motivo, al netto dei risultati positivi o negativi, la strada intrapresa dal Parma è quella giusta. Un’identità chiara per continuare a lavorare nel presente e dare uno sguardo al futuro. L’obiettivo è quello della salvezza ed è quello dichiarato sin dall’inizio. Quello che è mancato, forse, è stato l’equilibrio nei commenti e nei giudizi (ovviamente non da parte del club o dell’allenatore). Ovvero non c’era da esaltarsi dopo le prime tre giornate, così come non c’era da abbattersi dopo le quattro sconfitte in cinque gare. Il percorso dei gialloblù è questo, un po’ altalenante, ma è necessario per far crescere un gruppo giovane.
In questo la società ha scelto una strada chiara, quella dei giovani. E le pressioni, per una squadra ancora immatura sotto certi punti vista, è normale averle di più contro formazioni alla portata e non con Inter, Milan, Napoli o Lazio dove la testa è un po’ più libera. Non a caso 8 punti sono arrivati proprio contro le big del campionato. La partita contro il Monza, in questo senso, può essere un’inversione di tendenza. Soltanto il tempo dirà se il Parma è cresciuto sotto questo punto di vista oppure avrà bisogno di altri step per fare quel salto di maturità richiesto per mantenere la categoria. All’orizzonte ci sono cinque scontri diretti in sei partite, in mezzo la sfida di San Siro contro il Milan, dove i Ducali sono chiamati a dare nuove risposte.
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