Lotito lascia la Lazio? È una di quelle domande che ciclicamente viene accostato al patron dei biancocelesti. Ma in una recente intervista il numero uno del club – reduce dalla pesante sconfitta del derby contro la Roma – ha provato a spiegare il motivo di queste insinuazioni. Lotito ha cercato quindi di tranquillizzare i tifosi della Lazio, spiegando il motivo della sua scelta.
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Lotito contro i fondi esteri: “Si sta perdendo l’aspetto romantico”
Nell’edizione odierna de Il Messaggero, il patron della Lazio ha elogiato il suo operato e quello di un illustre collega. “Come me e Aurelio De Laurentiis, che sta facendo benissimo, i risultati parlano, spero che altri non cedano perché alcuni club ormai sopravvivono. Tanti vendono perché non è facile reggere. Le disponibilità sono ristrette e il calcio ha un costo”. Un discorso che di collega a una rivoluzione in atto nel mondo dell’imprenditoria: “Le aziende italiane e gli imprenditori una volta investivano anche nel calcio – ha aggiunto Lotito –. Adesso è venuta meno la forza economica e arrivano solo i fondi. Servirebbe oltretutto una norma e verificarne la provenienza. Ma la cosa più grave è che si sta perdendo l’aspetto romantico e patriottico perché queste proprietà non hanno interesse a valorizzare la tutela della fede sportiva né il nostro territorio”.
Quale futuro per la Lazio?
Sulle voci di una possibile uscita di scena dalla presidenza della Lazio, Lotito è stato categorico. “Non ho alcun interesse a vendere, ho già detto e ribadisco che lascerò il club a mio figlio – ha chiarito il patron biancocelesti –. Oltretutto sono riluttante all’ingresso dei fondi perché, come ho già detto, puntano solo alla massimizzazione dei ricavi ma il calcio deve avere anche e soprattutto uno scopo moralizzatore e didascalico. Io sento una grande responsabilità civica e sociale. Oltre a portare i risultati economici e sportivi, voglio educare i giovani al rispetto delle regole, loro saranno i cittadini del futuro. I valori devono stare al di sopra di tutto e il calcio così mediatico può e deve dare un esempio. Non a caso, io e mia moglie Cristina, a capo della Fondazione, stiamo promuovendo tutta una serie di iniziative sociali, con investimenti non legati solo al mero denaro. Sto facendo tutto questo con le mie risorse, senza chiedere né mutui né leasing a nessuno”.
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