“Voglio giocare fino alle morte”. Kazuyoshi Miura non si è imposto limiti nella sua carriera e, ancora oggi, è sui campi da calcio per fare quel che più lo appassiona. Non è mai stata una questione di soldi o di lavoro, ma di passione. Nato il 26 febbraio 1967 a Shizuoka, Giappone, Miura è un calciatore che ha saputo scrivere pagine memorabili nella storia dello sport nipponico e ha avuto una carriera che sfida le leggi della fisiologia, continuando a giocare a livello professionistico anche all’età di 58 anni.
Inizi e carriera in Brasile
Miura inizia la sua carriera calcistica in Giappone, ma è quando si trasferisce in Brasile che inizia a farsi notare a livello internazionale. Nel 1986, all’età di 18 anni, si trasferisce al Santos, uno dei club più prestigiosi del Brasile, per inseguire il suo sogno di diventare calciatore professionista. Nonostante la sua giovanissima età e la barriera linguistica, Miura dimostra subito grande talento e determinazione.
Nel corso degli anni successivi, il suo percorso calcistico lo porta a giocare per diversi club brasiliani, come il Palmeiras e il São Paulo, ma è con il club del Santos che ottiene il suo primo grande successo come calciatore. La sua esperienza in Brasile è fondamentale per la sua crescita come giocatore e per la sua evoluzione nel calcio internazionale.
Il ritorno in Giappone e la carriera nel J.League
Nel 1992, Miura torna in Giappone, dove il calcio sta vivendo una fase di grande sviluppo grazie alla creazione della J.League, la massima divisione calcistica del paese. Miura è uno dei volti più conosciuti in assoluto del calcio giapponese, tanto che viene scelto come uno dei primi calciatori a giocare nella J.League, un evento che segna una nuova era per il calcio nipponico.
Nel 1993, Miura firma con il Verdy Kawasaki (oggi Tokyo Verdy), un club storico della J.League, dove rimane per diversi anni, diventando il simbolo di un calcio giapponese che inizia a guadagnare notorietà a livello internazionale. Durante il suo periodo al Verdy Kawasaki, Miura conquista numerosi trofei, tra cui il campionato giapponese, e diventa una figura centrale per il calcio in Giappone.
L’ingresso nella nazionale Giapponese
Miura fa il suo debutto con il Giappone nel 1990, e nel corso degli anni diventa uno dei principali protagonisti della selezione giapponese. Pur non partecipando alla storica qualificazione per la Coppa del Mondo 1998, Miura è un punto di riferimento per le giovani generazioni di calciatori giapponesi.
Il suo ruolo in nazionale è fondamentale anche in termini di leadership e di ispirazione per altri calciatori, tanto che il celebre personaggio di Oliver Hutton nell’anime giapponese “Holly e Benji” (Tsubasa Ōzora) è stato modellato su di lui. Miura, infatti, è stato una vera e propria icona per i tifosi giapponesi e per i giovani calciatori che lo vedevano come un esempio da seguire.
Miura e una carriera a lungo termine
Ciò che distingue Miura da molti altri calciatori è la sua straordinaria longevità. Nonostante gli anni che passano e i normali segni dell’invecchiamento, Miura ha continuato a giocare a livello professionistico ben oltre l’età in cui la maggior parte dei calciatori si ritira. Dopo aver lasciato il Verdy Kawasaki nel 2005, Miura prosegue la sua carriera in altri club giapponesi, ma è nel Gamba Osaka e nell’Yokohama FC che ottiene gli ultimi traguardi significativi della sua carriera.
Nel 2020, all’età di 53 anni, Miura firma un contratto con il club Yokohama FC, in Serie A giapponese. Nonostante le sue condizioni fisiche non siano più quelle di un tempo, Miura continua a giocare, a volte come riserva, a volte da titolare, ma sempre con una dedizione e una passione che lo rendono unico nel panorama calcistico mondiale. La sua decisione di continuare a giocare a questi livelli, a quasi 58 anni, è un segno di come la sua passione per il calcio non si sia mai spenta.
Un’icona culturale e modello
Kazuyoshi Miura è molto più di un calciatore: è un vero e proprio fenomeno culturale in Giappone. La sua carriera e la sua immagine sono state fonte di ispirazione per moltissimi giovani, e il suo nome è sinonimo di perseveranza, determinazione e impegno. Il suo amore per il calcio è rimasto inalterato per decenni, tanto che ha prolungato la sua carriera calcistica fino a superare l’età di 50 anni, quando molti atleti sono già da tempo lontani dai campi.
Miura è anche un simbolo della crescita del calcio in Giappone. Grazie al suo impatto sia dentro che fuori dal campo, è stato uno dei principali artefici dell’esplosione del calcio nipponico a livello globale. Il suo esempio ha spinto i più giovani a credere nei propri sogni e a inseguire il successo, facendo del calcio una passione nazionale.
Miura e il futuro ancora in campo
Kazuyoshi Miura è la dimostrazione che, con passione, impegno e dedizione, i limiti fisici possono essere superati. La sua carriera, che ha visto il suo inizio negli anni ’80 e che prosegue ancora oggi, è un unicum nel panorama calcistico mondiale. La sua capacità di rimanere in attività e continuare a competere ai massimi livelli, nonostante il passare degli anni, lo rende una figura unica nel mondo dello sport.
Miura ha sempre fatto della sua dedizione al calcio un pilastro della sua esistenza, ed è proprio grazie alla sua instancabile passione che oggi, a 58 anni, continua ad ispirare milioni di tifosi in Giappone e nel mondo intero. Non solo un calciatore, ma un simbolo che ha segnato un’epoca. E ancora oggi, dopo la firma sul rinnovo con l’Atletico Suzuki, lo è ancor di più.
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