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Ancelotti, nervi tesi in conferenza stampa dopo il disastro in Supercoppa

Carlo Ancelotti in conferenza stampa dopo il crollo in Supercoppa contro il Barcellona: le dichiarazioni del tecnico dei Blancos.

Carlo Ancelotti
carlo ancelotti real madrid real sociedad - lapresse

Il Real Madrid si lecca ancora le ferite dopo il pesante 5-2 subito contro il Barcellona nella finale che ha consegnato il trofeo della Supercoppa alla squadra di Flick. Una sconfitta che chiama gli uomini di Ancelotti a una reazione decisa e concreta. La delusione è tanta, ma la fase di recupero è iniziata a partire dal giorno seguente alla sconfitta, con lo sguardo rivolto agli ottavi di Copa del Rey contro il Celta Vigo. In conferenza stampa, il tecnico dei Blancos ha risposto alle domande della stampa, rispondendo con fermezza ai quesiti relativi alla presunta crisi della squadra.

Ancelotti evita alcune domande: la dura risposta al giornalista

Occhi puntati alla gara di Copa del Rey contro il Celta Vigo. Una sfida che potrebbe rappresentare una grande occasione per il riscatto immediato del Real. Ancelotti è fiducioso: “Questa è una grande occasione dopo una partita che ci ha fatto molto male. Non siamo affondati, ora dobbiamo reagire. Dobbiamo andare avanti. Siamo ben posizionati in tutte le competizioni. Contro il Barcellona abbiamo commesso tanti errori, ma abbiamo trovato la soluzione. La mancanza di impegno è collettiva. Questa squadra ha energia, qualità, gioventù, ma non sempre riesce a dimostrarlo. Ma ho piena fiducia in loro”.

Riguardo le domande sulla crisi dei Blancos, il tecnico ha risposto con fermezza: “Questa è una conferenza stampa, non un dibattito. Quello lo faccio con il mio staff tecnico e con i giocatori. Qui non mi sembra la sede più opportuna per discuterne”. Inoltre, non sono mancate le critiche al suo operato, finito sotto accusa dopo il pesante ko nel Clasico: “Il posto più bello del mondo è la panchina del Real Madrid, dove ogni allenatore sogna di sedersi un giorno. La mia posizione è la migliore al mondo. Non seguo l’ondata di critiche secondo cui un giorno sei il migliore e quello dopo il peggiore. Ho l’equilibrio che l’esperienza mi ha dato. Non penso di essere il migliore, ma non credo neanche di essere il più stupido“.

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