La Serie A sta vivendo una trasformazione epocale, con una presenza sempre maggiore di investitori stranieri. Più della metà dei club della massima serie è oggi controllata da proprietà internazionali, con un predominio significativo di gruppi nordamericani. Questi nuovi patron mirano a portare modernità, stabilità finanziaria e, in alcuni casi, successi sportivi. Tuttavia, mentre l’iniezione di capitali freschi promette cambiamenti positivi, emergono anche interrogativi sulle conseguenze per il calcio italiano, tra tradizione e modernizzazione.
Serie A, quali sono le squadre in mani straniere
Tra gli investitori stranieri, gli americani hanno assunto un ruolo centrale. Negli ultimi anni, club come Milan, Inter, Roma e Atalanta sono passati sotto il controllo di gruppi statunitensi, fino a raggiungere la cifra record di otto squadre controllate. L’acquisizione più recente, quella dell’Hellas Verona, ha ulteriormente consolidato questo trend.
Il club scaligero era reduce da un’annata di grandi difficoltà a livello economico, eppure è riuscita ad evitare la retrocessione grazie ad un’operazione di scouting e valorizzazione della rosa ben orchestrato dal Ds Sean Sogliano e dall’attuale allenatore della Lazio Marco Baroni. L’acquisizione da parte di Presidio Investors rappresenta il risultato eccellente del lavoro svolto dalla dirigenza uscente, anche se Setti e Sogliano sono stati confermati, seppure l’ex presidente in un ruolo differente.
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Friedkin (Lapresse)
La Roma dei Friedkin, un caso emblematico
La gestione della Roma da parte della famiglia Friedkin, proprietari anche dell’Everton, appare quanto mai significativa. Dan Friedkin, magnate californiano, imprenditore e produttore cinematografico, ha investito circa un miliardo di euro, ottenendo come unico trofeo una Conference League sotto la guida di Josè Mourinho. All’inizio dell’attuale stagione si parlava addirittura di scudetto, tuttavia i giallorossi sono ancora coinvolti nella lotta per non retrocedere. Dopo un doppio esonero (De Rossi e Juric), la squadra è ora affidata a Ranieri, che sta cercando di salvare il presente e pianificare il futuro.
Fiorentina: ok il Viola Park, ma…
Nessun trofeo fino a oggi neanche per la Fiorentina di Rocco Commisso, che ha inaugurato il nuovo centro sportivo (Viola Park), ma a parte due finali di Conference League, entrambe perse, l’ultimo sussulto della Viola risale a 23 anni fa (Coppa Italia 2000-2001).
Genoa, c’è luce in fondo al tunnel
Altalenante la situazione del Genoa. Sotto il controllo del fondo americano 777 Partners il Grifone retrocede in Serie B nella stagione 2021-2022, ma dopo un solo anno di purgatorio torna in massima serie, dove si piazza all’11° posto. In estate i primi campanelli d’allarme, con la vendita di tutti i pezzi pregiati (Gudmundsson, Retegui e Martinez) e il recente fallimento di 777 partners che ha ceduto il timone all’imprenditore romeno Dan Sucu. A farne le spese è stato Alberto Gilardino, esonerato dopo il pari casalingo col Como, ma con Vieira in panchina le cose sono migliorate: i rossoblu sono sesti per rendimento nelle ultime 10 giornate, momentaneamente a +5 sulla zona retrocessione.
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Gerry Cardinale, Milan (Lapresse)
“Milano, tu vuò fa l’americana?”
Per il Milan si possono distinguere due fasi ben definite. Quella positiva risale al periodo sotto la gestione del fondo Elliott, che con l’aiuto di figure competenti come Paolo Maldini e Massara è riuscito a conquistare il titolo di campione d’Italia nel 2022. Al contrario, il passaggio al controllo di RedBird, guidato da Gerry Cardinale, sembra aver minato i risultati ottenuti in precedenza. La mancanza di esperienza del nuovo management, l’ingaggio di un tecnico poco allineato con la visione societaria e una campagna acquisti non in sintonia con le necessità tecniche hanno creato malcontento interno e incrinato il legame con i tifosi.
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Marotta / LaPresse
Questi ultimi hanno espresso il loro deluso sia dopo il deludente pareggio per 0-0 in casa contro il Genoa, sia durante le celebrazioni per i 125 anni del club. Quando le cose non vanno per il verso giusto, però, è sempre l’allenatore a pagare. Resta da vedere se, come accaduto al Genoa, il cambio in panchina si rivelerà una decisione azzeccata, considerando che Conceiçao, al suo esordio, ha subito conquistato una Supercoppa. L’Inter, invece, sotto la proprietà del fondo americano Oaktree, riesce a mantenere stabilità grazie soprattutto alla presenza di Beppe Marotta, considerato uno dei migliori dirigenti italiani, se non il migliore in assoluto.
Serie A, l’Atalanta è l’esempio virtuoso
L’Atalanta, posseduta dal 2022 per il 55% dalla Bain Capital, società d’investimento statunitense rappresentata da Stephen Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics, rappresenta un modello virtuoso. Negli ultimi anni si è affermata come punto di riferimento in Serie A grazie alla gestione economica impeccabile, alla qualità delle campagne acquisti e ai successi sportivi. Questo risultato è merito della visione lungimirante della famiglia Percassi e dell’allenatore Gian Piero Gasperini, che dal 2016 ha guidato una rapida ascesa culminata nel 2020 con la conquista della Panchina d’Oro e dell’Europa League lo scorso anno.
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Gasperini (LaPresse)
Pur riconoscendo il ruolo decisivo del tecnico di Grugliasco, il successo atalantino si basa su una struttura dirigenziale solida e competente: Luca Percassi, amministratore delegato, e il duo Zamagna-D’Amico nell’area tecnica che fino a qualche tempo fa poteva contare anche sul Ds Giovanni Sartori, che dopo i miracoli con la Dea e col Chievo, ha pensato bene di far tris, riportando il Bologna in Champions, a 60 anni dall’ultima volta.
Parma, Venezia e Como che sogna in riva al Lago
Il Parma, dopo tre anni di purgatorio, è tornato in Serie A, ma la gestione Krause non è stata priva di difficoltà, nonostante i cospicui investimenti. La promozione tardiva rappresenta una piccola gioia dopo una retrocessione immediata e un lungo cammino di risalita. Diversa la situazione del Venezia, guidato da Niederauer dal 2020: in cinque anni di gestione, la squadra ha ottenuto due promozioni in Serie A, regalando alla città una gioia attesa da 19 anni, nel 2021. Senza proclami esagerati, il club ha dimostrato di saper imparare dai propri errori, riaffermandosi in un panorama competitivo.
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Cesc Fabregas, Como (© Lapresse)
Il Como, invece, ha sorpreso tutti con una rapida scalata dalla Serie D alla Serie A, tornando al massimo livello dopo 21 anni. Questo successo è frutto di una strategia solida della proprietà indonesiana dei fratelli Hartono, gli uomini più ricchi del calcio italiano, con un patrimonio stimato da Forbes in oltre 50 miliardi di dollari. Grazie a investimenti mirati, tra cui l’ingaggio di Cesc Fabregas, prima come giocatore e poi come tecnico, e al progetto di trasformazione dello stadio Sinigaglia in un impianto moderno e multifunzionale, il Como punta a un futuro ambizioso e di successo.
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