Il successo della Roma sul Genoa ha inaugurato la 21ª giornata di Serie A, ma il programma del weekend è nulla se paragonato all’affermazione casalinga dei giallorossi. Sabato di fuoco in massima serie, alle 18:00 spicca Juventus-Milan, la superclassica del calcio italiano, un match intrinseco di fascino, di filosofie a confronto, due squadre che in passato si son divise rispettivamente lo scettro sul suolo nazionale (la Signora) e oltre lo Stivale (il Diavolo). Una sfida passata alla storia anche per i numerosi doppi ex che hanno giocato sia all’ombra del Mole, sia in riva ai Navigli rossoneri.
Juventus-Milan, quanti doppi ex
- Giuseppe Meazza
- Luca Mora
- Romeo Benetti
- Josè Altafini
- Fabio Capello
- Paolo Rossi
- Pietro Paolo Virdis
- Aldo Serena
- Roberto Baggio
- Paolo Di Canio
- Pietro Vierchowod
- Edgar Davids
- Filippo Inzaghi
- Christian Vieri
- Patrick Vieira
- Marco Borriello
- Gianluca Zambrotta
- Andrea Pirlo
- Emerson
- Zlatan Ibrahimovic
- Christian Abbiati
- Nicola Legrottaglie
- Alberto Aquilani
- Alessandro Matri
- Mattia De Sciglio
- Massimiliano Allegri
- Leonardo Bonucci
- Gonzalo Higuain
- Pierre Kalulu
- Manuel Locatelli
- Alvaro Morata
L’elenco appena citata comprende solo alcuni dei numerosi doppi ex che hanno indossato sia la maglia della Juventus, sia quella del Milan. Emblematico è il caso di Fabio Capello che è passato da Torino a Milano da calciatore e da Milano a Torino da allenatore. Esperienza simile anche per Massimiliano Allegri, mentre gli scambi di casacca più recenti portano i nomi di Morata, Kalulu, Higuain, Locatelli e Bonucci, questi ultimi due divenuti celebri negli ultimi anni.
![Josè Altafini, doppio ex di Juventus e Milan, con Dino Zoff](https://calcio.oasport.it/wp-content/uploads/2025/01/Altafini-e1737193422714.jpg)
Josè Altafini, doppio ex di Juventus e Milan, con Dino Zoff (Lapresse)
Da Bonucci ad Altafini la vendetta dell’ex
Josè Altafini: dura lex, segna l’ex
Stagione 1973-1974, la Juventus di Vycpalek al Comunale ospita il Milan di Cesare Maldini, che esce sconfitto 2-0 dalla trasferta torinese. Anastasi apre le marcature a fine primo tempo, nella ripresa raddoppia l’ex Josè Altafini, un successo che risulterà inutile perchè lo scudetto andrà alla Lazio, che precederà i bianconeri in classifica di due lunghezze.
Zlatan Ibrahimovic, il primo gol dell’ex
Nella stagione 2010-2011 la Juventus riparte da Luigi Del Neri per riconquistare le luci della ribalta e a sorpresa, passa 2-1 a San Siro col Milan grazie ai gol di Quagliarella e Del Piero. Nel finale Zlatan Ibrahimovic (alla Juve dal 2004 al 2006) trova la prima rete contro una sua ex squadra, ma la marcatura dello svedese servirà solamente a fini statistici. Tuttavia si consolerà con lo scudetto a fine stagione.
Matri risponde a Nocerino: la partita dei veleni
Una delle sfide più celebri degli ultimi 15 anni risale alla stagione 2011-2012, la prima di Antonio Conte sulla panchina della Juventus. Il Milan di Allegri, Campione d’Italia in carica, guida la classifica con 4 punti di vantaggio (53) sui bianconeri (49) dopo 24 giornate; con un eventuale successo il Diavolo staccherebbe ulteriormente i rivali e invece qualcosa va storto. L’ex Nocerino sblocca la gara in avvio con una conclusione da fuori, complice una deviazione di Bonucci; il Milan potrebbe raddoppiare ma il guardalinee non convalida un gol di Muntari, dentro di mezzo metro. È la goccia che fa traboccare il vaso e che tiene a galla la Juventus che nel finale trova il pari-beffa con l’altro ex dell’incontro, Alessandro Matri.
Mai provocare Bonucci
Qualche tempo prima aveva ribadito: “Andare via dalla Juventus? Piuttosto legatemi ai cancelli dello Juventus Stadium, perché non me ne andrò mai”. Salvo poi cambiare versione e lasciare a sorpresa i bianconeri, trasferendosi al Milan nell’estate del 2017, in seguito ad alcune frizioni con Max Allegri: “Nel calcio ci sono momenti in cui dire basta. Le cose possono cambiare, ed io non ho mai illuso nessuno”.
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Leonardo Bonucci, doppio ex di Juventus e Milan (Lapresse)
Tuttavia le critiche, giuste o sbagliate che siano, hanno quasi sempre un effetto contrario su Leonardo Bonucci, lo caricano ancor di più e lo aiutano a rispondere per le rime sul campo, come accadde nella stagione 2017-2018. Allo Stadium la Juve si impone, ma dopo il vantaggio in avvio di Dybala, l’ex difensore bianconero pareggia di testa sugli sviluppi di corner ed esulta alla sua maniera sotto lo spicchio di tifosi del Milan.
Manuel Locatelli, il giustiziere
C’è chi ha fatto male soltanto ad una delle due squadre e c’è chi, invece, ha scelto la parità di trattamento. L’esempio lampante è quello di Manuel Locatelli, attuale centrocampista della Juventus. Cresciuto nelle giovanili del Milan, decide il suo primo Milan-Juventus, alla Scala del Calcio sotto la guida di Vincenzo Montella, con un missile terra-aria che bacia la traversa e si insacca alle spalle di Buffon (2015-2016). Lo scorso anno, invece, a San Siro, complice una deviazione decisiva di Krunic, regalò alla Juve un successo prezioso.
22/10/16, 9ª rodada da Serie A: o Milan bate a Juve com gol de Locatelli, aos 65, e encerra jejum de 4 anos sem ganhar da rival.
22/10/23, 9ª rodada da Serie A: a Juve bate o Milan com gol de Locatelli, aos 63, e volta a vencer após 5 clássicos.
— Calciopédia (@calciopedia) October 23, 2023
Un duello di tradizione e prestigio
La rivalità tra Juventus e Milan rappresenta una delle sfide più iconiche del calcio italiano e internazionale, non solo per il prestigio sportivo ma anche per il peso simbolico che assume al di fuori del campo. Con oltre 307 incontri ufficiali, è la partita più giocata tra squadre italiane, caratterizzandosi come una “classica” dal profondo significato storico e culturale.
![Sergio Conceiçao, Milan, e Thiago Motta, Juventus](https://calcio.oasport.it/wp-content/uploads/2025/01/thiago-motta-sergio-conceicao.jpg)
Sergio Conceiçao, Milan, e Thiago Motta, Juventus (© Lapresse)
Non è solo una questione di titoli – la Juventus domina la Serie A con il maggior numero di scudetti, mentre il Milan eccelle in Europa con 7 Champions League – ma un confronto tra due città simbolo del Nord Italia, Torino e Milano, e tra visioni diverse della società: da un lato, il rigore industriale e l’influenza della famiglia Agnelli; dall’altro, l’ambizione e l’innovazione incarnate per decenni da Silvio Berlusconi.
Questa contrapposizione si è riflessa anche in momenti epocali, come la finale di Champions League del 2003, unica nella storia tra due squadre italiane, vinta ai rigori dal Milan di Carlo Ancelotti dopo una gara tattica e combattuta. Inoltre, Juventus-Milan ha segnato un’epoca anche nella comunicazione sportiva, essendo tra le prime partite trasmesse in diretta TV in Italia, trasformando questa rivalità in un evento mediatico globale. Ogni incontro tra i due club, sia in Serie A che in competizioni nazionali e internazionali, è carico di storia, significati e attese, mantenendo viva una sfida che incarna l’essenza stessa del calcio italiano.
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