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Serie A

Masini-Genoa, un amore Olimpico: il rischio ritiro, raccattapalle a Pogba e il primo gol in A

La favola del difensore blucerchiato ha emozionato lo stadio: dal grave e particolare infortunio alla Serie A e l’urlo alla Tardelli, una storia di perseveranza e amore

Quando t’innamorerai, vedrai. Sarà bello da guardare, come un poster di James Dean cantava Masini. Il suo omonimo forse l’avrà ascoltata mille volte o anche solo pensata, è la melodia perfetta del suo primo gol in Serie A. Lo aveva sognato e sperato, e ora Patrizio lo ha realizzato e potrà riguardarlo con gli occhi a cuore. Una gioia immensa che non è valsa tre punti, ma che porterà per il resto della sua vita. La prima firma a Roma, dopo un percorso fatto di tanti sacrifici. E pensare che poteva anche smettere sin da giovanissimo.

Masini, il il rischio ritiro e la corsa alla Tardelli

“Devo ringraziare il Genoa e il dottor Corsini, mi hanno rimesso in piedi quando loro stessi non sapevano se potessi tornare a giocare perché non avevano riferimenti visto il particolare infortunio. Ho avuto molta paura, specialmente nelle due settimane in ospedale. Poi per fortuna tutto è andato bene, volevo tornare a fare ciò che amavo” – ha spiegato Masini a Sky Sport.
Il difensore ha rischiato di finire la carriera, ancora prima di iniziarla, per una rottura di un’arteriola della gamba che avrebbe potuto causare la necrosi dell’arto. Ha poi subito una fasciotomia per evitare guai peggiori. I brutti pensieri lo hanno pervaso. Ora se li è levati dalla mente con una corsa alla Tardelli, liberatoria, proprio come quella del fuoriclasse dopo il gol contro la Germania nell’82. L’istantanea della sua vita, di un ragazzo che sognava questo momento ammirando i campioni.
Genoa, Masini

Masini (LaPresse)

Raccattapalle e raccatta-sogni

Il romanticismo del calcio è stato sovrastato dal pragmatismo. Il tramonto delle emozioni voluto dalla Lega con l’abolizione dei raccattapalle. Il motivo? Troppe perdite di tempo, come se ora si fosse risolto il problema. Le belle storie nascono sempre dai piccoli bimbi a bordocampo, Patrizio era uno di questi. A tu per tu con i suoi idoli, cercando di aiutarli. E ancora oggi porta con sé un ricordo speciale con Pogba: “Durante il riscaldamento mi salutò e mi chiese come stessi” – ha raccontato il difensore del Genoa a LaCasadiC. Ci ha sempre creduto, il Genoa lo ha supportato. Se lo è meritato. Dalla Serie C all’Olimpico, con il rossoblù sempre nel cuore e il pensiero di tornare dai prestiti meglio di prima. “T’innamorerai”, dicevano. Lo ha fatto.

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