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Zortea-Cagliari, Rastelli: “Spalletti può convocarlo. Con Nicola è un giocatore totale“

Tre gol nelle ultime tre, che fanno cinque in Serie A. Nadir Zortea è l’uomo del momento a Cagliari: ne abbiamo parlato con mister Massimo Rastelli

Massimo Rastelli e Nadir Zortea
Massimo Rastelli e Nadir Zortea (Lapresse)

Nadir Zortea è l’uomo del momento in casa Cagliari. Tre gol nelle ultime tre che fanno lievitare a cinque il numero di marcature in stagione. Le stesse di McTominay, Reijnders e Dumfries. Una in più di Leao e Yildiz he di mestiere fanno gli attaccanti. Davide Nicola ha lavorato molto sul classe 2000, per cui in estate le big di Serie A sono già pronte a fare faville.

Dell’impatto con la realtà cagliaritana e delle ambizioni future ne abbiamo parlato con Massimo Rastelli che lo ha allenato nel 2019-2020 ai tempi della Cremonese. Queste le parole dell’ex tecnico dei sardi ai microfoni di OA Calcio. 

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Rastelli: «Zortea? Ha segnato gol pesanti, che hanno portato punti»

Mister, sbagliamo se diciamo che Zortea è uno dei calciatori più clamorosi al Cagliari? 

«Non sbagli. Dopo i primi mesi di ambientamento, dove ha fatto delle prestazioni un po’ altalenanti e, secondo me, non è riuscito ad esprimere al massimo il suo potenziale, nell’ultimo mese e mezzo ha fatto delle prestazioni straordinarie, condite da gol di pregevole fattura. Ne ha segnati cinque sin qui, tre negli ultimi tre. Sono tutti gol pesanti, che hanno portato punti. Sono contento per lui perché ero convinto che con il passare delle giornate e il migliorare della condizione potesse tranquillamente far vedere tutte le sue qualità. Poi vanno fatti i complimenti a Davide Nicola per averlo messo in quel ruolo. Quando l’ho avuto a Cremona giocava da quinto nel 3-5-2. Adesso, in questo 4-2-3-1, fa un po’ da raccordo tra difesa e centrocampo. Fa la classica ala con compiti offensivi e di spinta ma allo stesso tempo da quell’equilibrio in fase di copertura dando una mano a Zampa soprattutto negli ultimi 30 metri». 

Zortea Cagliari

L’esultanza a Milano (Lapresse)

Prima di Cagliari ha girovagato per tutta l’Italia tra Serie B e Serie A. Adesso sembra aver trovato la stabilità giusta: può essere questo il momento di svolta della carriera? 

«Cagliari è una piazza unica. Ho avuto il piacere e l’onore di viverla e posso assicurare che se ti fai voler bene con l’impegno, sudando la maglia fino all’ultimo istante, vieni molto apprezzato. Non è un caso che tanti calciatori, a Cagliari, abbiano trovato la loro dimensione. Proprio perché la gente è molto appassionata, ti fa star bene, lo stadio è sempre pieno. Ti dà una spinta incredibile giocare a Cagliari. Credo abbia trovato l’ambiente giusto. Mi auguro possa continuare a crescere e fare ancora meglio». 

Rastelli su Zortea: «Era uno dei più promettenti all’Atalanta»

Ma torniamo alla sua esperienza da allenatore di Zortea… 

«Arrivò dall’Atalanta e per lui Cremona è stata la prima esperienza da professionista dopo esser uscito dal settore giovanile nerazzurro. È vero, ha girato un po’ di squadre ma si è sempre parlato un gran bene di lui. Era uno dei ragazzi più promettenti del settore giovanile dell’Atalanta. E sappiamo quanto la società bergamasca sia attenta a dar via i propri calciatori, soprattutto i giovani promettenti. Io fui felicissimo quando l’Atalanta disse “sì” al trasferimento a Cremona. Poi va detta un’altra cosa: ogni calciatore ha i suoi tempi di maturazione.

C’è quello che a 20 anni riesce a far vedere tutta la sua personalità e che si esprime al massimo come Barella a 18 anni. E ci sono casi come il suo che ha impiegato più tempo. Credo sia normale, stiamo parlando comunque di un ragazzo. Adesso, e parlo anche per esperienza personale, inizia il momento di maggior maturazione calcistica. Dai 25 in poi il calciatore raggiunge il massimo della maturità calcistica. Credo questo momento sia arrivato anche per lui. Ha raggiunto la consapevolezza e la convinzione di essere un giocatore importante in Serie A. E lo sta dimostrando in campo». 

Convezione e maturità che possa portarlo anche in Nazionale?  

«Dipende da lui. Il compito del commissario tecnico e valutare quali sono i giocatori che si mettono in mostra oltre ai già noti. Spalletti, come alcuni suoi predecessori, ha dimostrato che quando c’è un giocatore che si pone all’attenzione con le prestazioni viene premiato con la convocazione. È giusto così. Qualora dovesse continuare a sfornare prestazioni del genere, credo che Spalletti possa convocarlo».

Grazie mille mister… 

«A te, alla prossima!».

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