In un comunicato ufficiale firmato da diversi gruppi di soci del Barcellona, in cui viene chiesto al presidente Joan Laporta di convocare, al termine della stagione, un’assemblea con all’ordine del giorno la discussione sul rinnovo del suo mandato. Secondo quanto riportato dal quotidiano catalano Sport, i soci hanno espressamente richiesto a Laporta di essere più aperto al pluralismo e accettare il dissenso.
Il malcontento nei confronti del presidente, o perlomeno di una parte dei soci, è cresciuto soprattutto a causa del caso Dani Olmo, che, insieme a Pau Victor, era stato escluso dalla seconda parte della stagione prima dell’intervento temporaneo del Consiglio Superiore dello Sport. Questo disappunto affonda le sue radici in un malcontento che dura da mesi. Dove si accusa Laporta di una gestione inefficace del club e di un modo di operare che coinvolge troppo pochi collaboratori.
Laporta: “Lo del arbitraje en Getafe es una vergüenza. Es un escándalo que no se pitara el penalti de Koundé”.
Totalmente de acuerdo. Hay que señalar a esta mafia que ha secuestrado el fútbol, basta ya de callarse.pic.twitter.com/IH3DDxt2HH
— Vetta ✪ (@Vettaverso) January 20, 2025
Barcellona, il messaggio dei soci per Laporta
Di seguito il comunicato dei soci: “I gruppi e le piattaforme firmatarie del comunicato comprendono figure rilevanti, tra cui l’ex candidato alla presidenza Victor Font e l’imprenditore e socio Joan Camprubi Montal, che hanno ripreso con forza le critiche alla gestione di Laporta.
“I Gruppi/Associazioni/Piattaforme sottoscritti, raggruppiamo molti soci e socie interessati al Futbol Club Barcelona e che vogliamo il meglio per il presente e il futuro del Club. Siamo soci e socie che vivono il Club con intensità, passione, spirito critico e cerchiamo l’eccellenza. Amiamo il Barça e rispettiamo i nostri consoci/e e le diverse opinioni. Desideriamo allo stesso modo avere un Club trasparente, democratico ed esemplare. Desideriamo un Club che sfrutti il talento e la generosità dei suoi soci e socie. Che promuova la partecipazione di tutti noi, perché, più partecipiamo, più legittimità hanno le decisioni.
Vorremmo un Club che premi, incentivi e ringrazi tutti coloro che accompagnano e sostengono dalla tribuna, ovunque giochino le nostre squadre. Un Club e rappresentanti che impieghino il dialogo quando si verifica un conflitto. Un Club che ascolti e rispetti i suoi soci e socie. Vogliamo e vorremmo, comunque, un Barça in cui ciò che si fa si possa spiegare e far comprendere, lontano da racconti confusi e fuori tempo. Un Barça diligente, che abbia chiaro quali sono i veri nemici e che agisca con senso di responsabilità.
Un Barça con rappresentanti al servizio del Club, che facciano ciò che promettono e che cerchino l’eccellenza, proprio per la difficoltà di competere con rivali che hanno tentacoli di potere che il Barça non possiede. Anche un Barça moderno e leader nel mondo per il suo modello di gestione. Un Barça che non demonizzi e sminuisca chi pensa in modo diverso o fa critica costruttiva. Vogliamo e vorremmo un Club rispettoso della differenza e del dissenso. E che non etichetti come non barcellonisti tutti coloro che pensano diversamente», continua il comunicato.
Oggi, il Barça è molto lontano da questi desideri e legittime aspirazioni, pur riconoscendo lo sforzo dei lavoratori e delle lavoratrici del Club e la bontà di alcune decisioni prese. Noi continueremo a lottare e persistere. Che nessuno dubiti, esercitando i nostri diritti come proprietari del Club, per ottenere questo Barça che desideriamo. E decideremo sempre, quando e come dobbiamo agire, senza che nessuno ci condizioni, mettendo il Club al di sopra di tutto.
Nessuno può mettere in dubbio il nostro amore per il Barça. Non accetteremo lezioni di barcellonismo da nessuno. E tanto meno da chi ha deciso di tradire ciò che lui stesso anni fa rivendicava ed esigeva riproducendo tutto ciò che criticava e che confonde il suo nome con quello del Barça. Ribadiamo. Nessuno condizionerà mai il nostro pensiero. Le nostre azioni e posizioni. Perché le facciamo e manteniamo per amore verso il nostro Club, senza nessun altro interesse.
Per tutte queste ragioni, chiediamo le dimissioni del presidente Laporta e degli altri membri della sua giunta direttiva, per una gestione incerta e negligente che riduce gli attivi dell’entità e che ovviamente va oltre il caso Dani Olmo e Pau Víctor, accumulandosi purtroppo altri conflitti, giorno dopo giorno. Per questo insistiamo che il presidente e la giunta direttiva si sottopongano a una questione di fiducia una volta terminate le competizioni, dato che hanno manifestato che non si dimetteranno. E ci manteniamo comunque nell’intento che si evince dal comunicato emesso lo scorso 5 gennaio”.
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