Che Napoli-Juve sia la sfida del cuore di Antonio Conte è risaputo. Basta andare a ritroso, tornando solo per un attimo al ritiro di Dimaro. Quando i tifosi azzurri lo accolsero a suon di “Chi non salta juventino è”. E proprio in quell’occasione l’ex tecnico dell’Inter mise immediatamente le cose in chiaro. “Nel calcio di vuole sempre rispetto – disse Conte –. Voi siete tifosi ed è giusto che incitiate la squadra. Io sarà sempre educato e rispettoso. Non solo per la Juve, ma per tutte le squadre. Non mi chiedete cose che non farò”. Erano le 22:30 passate del 19 luglio. Sei mesi dopo – sabato 25 gennaio – Conte ritroverà i bianconeri da avversario, al Maradona.
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Gli anni alla Juve e l’emozione della partita
Un tourbillon di emozioni che il tecnico del Napoli non è riuscito a nascondere in conferenza. “Sono arrivato nel 91 alla Juventus, non toglietemi la giovinezza”, ha detto Conte. “Tra calciatore e allenatore ho trascorso 16 anni con la Juve, per me è stata una grandissima esperienza e un grande insegnamento sotto tutti i punti di vista. Sicuramente mi sento una persona molto più completa, ho 55 anni e ho avuto esperienze importanti come ct e all’estero. Inevitabile che nel percorso immagazzini sempre di più e al giorno d’oggi se vuoi rimanere in scia devi continuare a studiare ed evolverti, sia nella psicologia del gruppo che nei rapporti umani con tutte le persone che lavorano nel club. Non ti devi sentire mai appagato, ma devi ricercare l’eccellenza“.
Conte: “Juve imbattuta. Buongiorno? Non so quando…”
Emozioni e traguardi che lo stesso Conte ha accantonato all’istante. “La Juve è imbattuta da 21 partita”, ha tuonato il tecnico dei partenopei. “Da quando abbiamo iniziato il campionato non c’è stata una squadra che è riuscita a batterla. Tutti questi demeriti non ci sono”. Un dettaglio non da poco che il Napoli dovrà provare ad arginare senza poter contare su Alessandro Buongiorno. È stato lo stesso tecnico del Napoli a fare il punto della situazione sulle sue condizioni. “Buongiorno ha iniziato a lavorare con noi. Adesso deve fare una specie di preparazione fisica, ha perso massa muscolare e stiamo cercando di rimetterlo in pista. E’ importante avere un feedback dal calciatore perché sono situazioni particolari e l’infortunio va gestito anche a livello mentale. Ora è in gruppo con le dovute cautele, ma sinceramente non so quando potrebbe tornare perché è soggettiva la cosa. Ascolteremo il ragazzo e non forzeremo, quando mi dirà che è pronto tornerà a giocare“.
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