All’Olimpico, la Fiorentina ha ritrovato la sua identità, solida e determinata che non si vedeva da un po’. Contro la Lazio, ancora una volta, la Viola ha trovato lo slancio necessario per risollevarsi dopo un periodo di difficoltà. Il 2-1 sui biancocelesti permette alla squadra di Raffaele Palladino di ritrovare un po’ di sorriso e di equilibrio, ingredienti fondamentali per riprendere la marcia e recuperare la fiducia che era venuta a mancare nelle ultime settimane. Così, la Fiorentina rialza la testa, con la Lazio che si conferma crocevia fondamentale, proprio come accaduto nella gara d’andata.
La Fiorentina ritrova il sorriso all’Olimpico
La stagione della Fiorentina, almeno finora, è stata caratterizzata da un avvio a rilento, seguito dalla rincorsa per una serie di vittorie consecutive e dalla successiva brusca frenata. Il successo contro la Lazio, però, ha rappresentato un respiro di sollievo, un punto di svolta che dà fiducia per porre fine a un periodo complesso. È curioso, perché la vittoria contro i biancocelesti, nella gara di andata, aveva segnato un crocevia fondamentale, proprio quando la squadra arrancava e faticava a decollare.
Da quel momento, un pareggio, sette vittorie consecutive tra Conference e campionato, il ko contro l’APOEL, e altre tre affermazioni tra Europa e Serie A. Poi, l’eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli ai rigori, una vittoria contro Cagliari e Lask. Ma subito dopo, la battuta d’arresto contro il Bologna, e da lì, il caos: tre sconfitte e due pareggi in Serie A. Ieri, il ritorno al successo, ancora contro la Lazio. La squadra è sembrata di nuovo solida, coesa, ritrovando la fiducia e il carattere necessario per reagire.
Oltre alla ripresa mentale, non si può non sottolineare l’effetto dei cambiamenti tattici e tecnici. La scelta di adottare il 4-3-2-1 ha dato un altro aspetto alla squadra. Un centrocampo più solido grazie all’arretramento di Folorunsho, mentre Gudmundsson e Beltran, autore di una grande prestazione, sono stati liberi di supportare Kean. Proprio l’ex Napoli ha dimostrato di essere un valido sostituto di Bove grazie alla sua fisicità e alla sua corsa.
Il gioco si è fatto propositivo. Nonostante la tensione crescente nella ripresa, segnata dall’espulsione di Adli per doppia ammonizione e un finale incandescente – gol di Marusic, parata di De Gea, espulsione di Palladino e palo di Pedro – il segnale che arriva dalla Viola è chiaro. È una squadra ancora in costruzione, ma che lascia intravedere buoni presupposti per il futuro. L’imperativo ora è dare continuità alla vittoria contro i biancocelesti per proseguire in un cammino che, a questo punto, può ancora regalare soddisfazioni.