Nuovi sviluppi dopo l’arresto di Raja Nainggolan. Nella giornata di lunedì l’ex Roma è stato sottoposto alla misura coercitiva pre-cautelare rientrando in una più ampia inchiesta riguardante presunte importazioni di cocaina dal Sud America e lo spaccio in Belgio. A distanza di 24 ore dall’arresto, il centrocampista del Lokeren-Temse (società di Challenger Pro Leauge Belga) è stato rilasciato dalla magistratura belga.
Secondo le prime ricostruzioni, nella mattinata di lunedì 17 gennaio le autorità giudiziarie avrebbero fatto irruzione in almeno 30 abitazioni procedendo all’arresto di diversi sospettati. Tra questi c’era anche Nainggolan che sarebbe stato sottoposto a un lungo interrogatorio. “L’inchiesta si basa su presunti fatti di importazione di cocaina dall’America del Sud all’Europa via il porto d’Anversa, e la distribuzione in Belgio”, aveva spiegato il procuratore Julien Moinil.
Nainggolan, l’avvocato: “Non è un criminale della droga”
A dare notizia del rilascio è stato De Standaard, citando il legale dell’ex centrocampista di Roma e Inter. “Spera di potersi mettere tutto questo alle spalle il prima possibile e di tornare a giocare a calcio“, ha detto l’avvocato Omar Souidi. “Non è sospettato di traffico di droga o riciclaggio di denaro. Sì, in quanto membro di un’organizzazione criminale. Ma confidiamo che ulteriori indagini dimostreranno che non è lui il responsabile. Radja Nainggolan non è un criminale della droga”. Sospiro di sollievo, dunque, per l’ex Roma che adesso avrebbe come unico obiettivo quello di tornare in campo quanto prima.
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