La scena è pronta. Dinamo Zagabria e Milan si sfideranno in una partita fondamentale per il cammino in Champions League di entrambe le squadre, che lottano per assicurarsi un posto nelle fasi successive della competizione. I padroni di casa, con una vittoria, potrebbero garantirsi la qualificazione ai play-off, mentre i rossoneri devono assolutamente vincere per sperare di accedere direttamente agli ottavi senza dipendere dai risultati delle dirette concorrenti.
“Un gatto attaccato ai cogl**ni”: Conceicao sfida Cannavaro
Ma al di là della posta in palio, c’è un altro aspetto che rende questa partita ancora più interessante: il duello in panchina tra Fabio Cannavaro, allenatore della Dinamo Zagabria, e Sergio Conceição, tecnico del Milan. I due, che sono stati compagni di squadra al Parma e all’Inter tra il 2000 e il 2003, ora si troveranno a rivaleggiare, ognuno alla guida della propria squadra.
Il legame tra Cannavaro e Conceição affonda le radici in un periodo molto speciale della loro carriera. Entrambi hanno vissuto l’apice in Serie A, vestendo la maglia crociata e quella nerazzurra, due esperienze in cui si sono conosciuti e rispettati. Durante quei primi anni, Cannavaro, capitano del Parma, ha avuto il compito di guidare la squadra e di aiutare i nuovi arrivati, tra cui il portoghese Conceição. Quest’ultimo, noto per il suo temperamento focoso e la sua tenacia, ha sempre fatto parlare di sé per la sua grinta in campo.
Nella conferenza stampa della vigilia, Cannavaro ha rievocato un episodio legato a Conceição, ricordando un commento di mister Renzo Ulivieri (allenatore del Parma nel 2001), che paragonava Sergio a un “gatto attaccato ai…” per la sua capacità di lottare e difendere le proprie idee con determinazione. Un aneddoto che mostra non solo il carattere di Conceição, ma anche il grande rispetto che Cannavaro nutre per lui, tanto da considerarlo un “grande professionista”.
Sergio Conçeicao: da mastino a sergente in panchina
La carriera di Sergio Conceição come allenatore ha sorpreso molti, compreso Cannavaro. Da calciatore, Sergio era un mastino in campo, sempre pronto a lottare fino all’ultimo respiro, con una determinazione che gli permetteva di imporsi nelle situazioni più difficili. L’ex Porto ha trasferito la stessa mentalità al Milan, trasmettendo ai suoi giocatori il messaggio di non mollare mai, di lottare con ogni fibra del loro corpo. Questi principi di impegno e dedizione, che lo contraddistinguevano da calciatore, sono ora alla base della sua filosofia da allenatore.
A riguardo, Cannavaro ha dichiarato che Conceição ha superato le sue aspettative: “Lui è sempre stato così spigoloso, sempre preso, fa capire che ci tiene” . Un allenatore che non scende a compromessi e che continua ad essere rigoroso e determinato, esattamente come lo era sul campo.
Cannavaro, la carriera da allenatore non decolla
Dall’altra parte della barricata c’è proprio Fabio Cannavaro che dopo una carriera da calciatore scintillante, culminata nel 2006 con la vittoria del Mondiale e del Pallone d’Oro, non riesce ad imporsi come allenatore. L’allenatore della Dinamo Zagabria si è tolto diversi sassolini dalle scarpe in conferenza stampa: “In Italia mi considerano inesperto, dicono che abbia poca esperienza come se allenare in Spagna, Cina, Arabia e Dubai non sia importante”.
E sul Milan, nonostante qualche critica, avvisa i suoi: “Non è che sia cambiato molto, i problemi son rimasti gli stessi, qualche modifica Conceiçao l’ha portata. È una squadra che ti aspetta un po’ di più e poi ti azzanna, concede qualcosa in difesa quando ti attacca, ma non molla facilmente, esattamente come Sergio da calciatore”.
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