Dopo le penalizzazioni del TFN in Serie C sorge spontanea una domanda: che senso ha continuare? Viene davvero difficile trovare anche la più misera motivazione per giustificare lo scempio che si sta vivendo nel Girone C. Nove punti al Taranto, sei alla Turris: queste le sanzioni irrogate dal Tribunale Nazionale Federale dopo la deadline del 16 dicembre (termine ultimo per il pagamento degli emolumenti del bimestre ottobre-novembre). Punti sottratti che vanno ad aggiungersi alle penalizzazioni già irrogate negli scorsi mesi. In totale: 19 punti in meno per il Taranto (che è ultimo nel Girone C a -6), 11 per la Turris che di punti in adesso ne ha solo sei. 30 punti totali.
Due bombe ad orologeria che potrebbero modificare le sorti del Girone C. Il 16 febbraio, infatti, è prevista l’altra deadline per il pagamento degli emolumenti di dicembre e gennaio. E il mancato pagamento potrebbe portare all’estromissione dal campionato. Un’eventualità che veleggia da mesi nel raggruppamento meridionale, ma che difficilmente si verificherà. Da settimane, a Torre del Greco e Taranto, è stata avviata una diaspora generale del calciatori. Praticamente tutti hanno lasciato le rispettive società in cerca di sicurezze sportive e – soprattutto – economiche.
Serie C, Taranto in campo con quattro 2008
La conferma della situazione paradossale nel Girone C di Serie C è arrivata nella serata di lunedì con Team Altamura-Taranto. Un derby sentito da entrambe le tifoserie, a cui gli ionici si sono presentati con 21 ragazzini. Nello specifico: quattro classe 2008, sei 2007, cinque 2006, quattro 2005 e due 2003. Il risultato? 4-0 per i padroni di casa dopo mezz’ora e partita completamente falsata per un divario tecnico troppo ampio. Una situazione paradossale che di fatto sta falsando il raggruppamento meridionale.
Affrontare Turris e Taranto è diventata ormai una passeggiata per tutti. Più che partite di campionato, sembrano allenamenti congiunti dove l’unico obiettivo resta portare a casa i tre punti e, magari, migliorare il dato sui gol realizzati. Una situazione anormale che, oltre alle responsabilità dirette delle società, dovrebbe far riflettere anche i massimi esponenti del calcio italiano. La grande macchia sui casi Turris e Taranto, oltre ai punti di penalizzazione, resta il silenzio assordante dei vertici della Lega Pro. La passione, il calore, l’attaccamento alla maglia sono da sempre valori fondamentali di cui il campionato di terza serie si è fatto promotore.
Penalizzazioni e stravolgimenti nel silenzio della Serie C
Ma sin qui nessuno ha mai fatto un passo in avanti. Mai nessuno ha voluto spendere una sola parola – anche di circostanza – sulle situazioni di Turris e Taranto. Si preferisce restare in silenzio, evitare uscite pubbliche, barricarsi nel palazzo sperando che il temporale passi. Un modo di (non) fare che infanga la passione per la terza serie. Ma soprattutto, la credibilità. I due valori cardine della Lega Pro. Tutti sapevano, nessuno – sin qui – ha parlato. Sorge spontanea una domanda: che senso ha continuare in questo modo?
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