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Marcelo, cuore Flu e leggenda Real Madrid: l’annuncio sul ritiro, “Per sempre grato”

La leggenda del Real Madrid dice addio al calcio giocato: i momenti più iconici di Marcelo nel corso della sua straordinaria carriera

Marcelo

Marcelo ha ufficialmente annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. La leggenda del Real Madrid, uno dei terzini sinistri più forti di sempre, ha chiuso la sua carriera da calciatore con un video pubblicato sui propri canali social, accompagnato da un messaggio semplice ma significativo: “Per sempre grato”.

L’ex madridista chiude una carriera straordinaria, costellata da 30 trofei e oltre 650 presenze nei vari campionati, impreziosite da 52 gol e 106 assist. Con la maglia della nazionale brasiliana ha collezionato più di 70 presenze, una pedina fondamentale per la Seleção.

Dai primi passi al Fluminense fino a diventare una leggenda del Real Madrid, Marcelo ha scritto pagine indelebili della storia del calcio. Dopo una breve esperienza all’Olympiakos, è tornato in Brasile per chiudere il cerchio. L’ultimo trofeo conquistato è stata la Recopa Sudamericana, suggellando così un’epopea ventennale ai massimi livelli.

La carriera di Marcelo

“La mia storia come giocatore termina qui, ma ho ancora molto da dare al calcio. Grazie per tutto”. Con queste parole, Marcelo Vieira da Silva Junior, più semplicemente Marcelo, ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato.

A 36 anni, il fuoriclasse brasiliano appende le scarpette al chiodo, mettendo fine a una carriera ventennale leggendaria. L’ultimo capitolo lo ha vissuto al Fluminense, il club dove tutto era iniziato, chiudendo così un cerchio perfetto. Ma è con il Real Madrid che ha scritto la storia: dal 2007 al 2022, ha vestito la camiseta blanca conquistando 25 trofei, diventando il terzo giocatore più vincente della storia del club, alla pari di Karim Benzema, dietro solo a Nacho Fernández e Dani Carvajal e alla leggenda Luka Modrić.

Numeri da fuoriclasse assoluto: 721 presenze, 58 gol, 117 assist e un totale di 31 trofei tra club e nazionale. Un’eredità indelebile per uno dei migliori terzini sinistri di tutti i tempi.

Dal debutto nel 2007 all’ultimo ballo al Bernabeu: che storia con il Real!

Marcelo dice addio al calcio giocato, chiudendo una carriera leggendaria che resterà scolpita nella storia di questo sport e nelle pagine d’oro del Real Madrid.

Sedici anni di trionfi con le Merengues, giocate spettacolari e momenti indimenticabili, lasciando un segno indelebile nei cuori madridisti e di tutti gli appassionati di calcio. Tanti gli istanti da incorniciare, ma alcuni resteranno eterni, impressi nella memoria collettiva come istantanee di una carriera straordinaria.

Tutto ebbe inizio nel 2007, quando un giovane talento di 18 anni, con il volto acerbo ma il piede già raffinato, fece il suo debutto sotto la guida di Capello. Il primo trofeo arrivò pochi mesi dopo con la conquista della Liga, preludio di un’inarrestabile ascesa. Il 10 maggio 2011, indossò per la prima volta la fascia da capitano nella sfida contro il Getafe, un simbolo del suo crescente ruolo da leader.

Lisbona 2014 rimarrà per sempre una delle sue notti più iconiche: il suo contributo fu determinante per la conquista della Décima, una vittoria che riscrisse la storia della Champions League. Altri momenti indelebili: il gol spettacolare contro la Roma negli ottavi di Champions 2015-16, oppure la Supercopa de España 2017, con il gol nel Clásico contro il Barcellona.

Nel 2021, la consacrazione definitiva con la fascia da capitano, ereditata dopo anni di leadership indiscutibile. Nel 2022, Marcelo sollevò la sua quinta Champions League, pur senza disputare un solo minuto in finale, ma con la consapevolezza di essere stato un pilastro dello spogliatoio e della storia madridista. Indimenticabile anche la sua celebre foto con cinque anelli d’oro, un tributo in perfetto stile NBA per celebrare la sua leggendaria bacheca di trofei.

Marcelo non è stato solo un terzino, ma un giocatore totale, capace di incidere anche senza segnare. Nella finale di Copa del Rey 2011, le sue incursioni e la sua visione furono decisive per la vittoria, pur senza finire nel tabellino dei marcatori.

L’ultimo ballo al Santiago Bernabéu, nel 2022 sotto la guida di Carlo Ancelotti, fu un addio carico di emozioni, un tributo di amore incondizionato da parte di un pubblico che lo ha idolatrato. Poi, il ritorno alle origini, al Fluminense, per chiudere il cerchio e mettere la firma sull’ultimo capitolo di una carriera che resterà leggenda.

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