Una nottata assurda quella vissuta dalla Ternana. Un fulmine a ciel sereno con il comunicato sull’esonero di Ignazio Abate e poi richiamato dopo tre ore di confronto. Difficile dire cosa sia successo dal momento della decisione a quello dove poi tutto è rientrato. All’uscita dallo stadio Liberati il presidente D’Alessandro, il tecnico, la squadra e alcuni dirigenti si sono ritrovati per discutere, parlare e capire come poter risanare la situazione.
C’è chi ha detto che il motivo fosse per il mancato inserimento del figlio del presidente, Mattya, all’interno della lista dei convocati per la prossima gara. Tutto smentito dallo stesso numero uno ai microfoni di Ternana News, definendo il tutto “un normale confronto tra persone intelligenti”.
Ternana tifosi (Lapresse)
Ternana, dietrofront: c’è Abate
Quindi cos’è successo a Terni nella nottata tra giovedì e venerdì? Il riassunto potrebbe essere semplice: un bel casino. Ma vogliamo provare a spiegare la serata vissuta dai protagonisti. L’esonero ha lasciato attoniti un po’ tutti, compresi i tifosi, i primi a indignarsi sui social e a chiedersi il perché di quella decisione. A distanza di ore il tutto è rientrato e anche Abate poi ha deciso di restare sulla panchina delle Fere dopo il lungo confronto.
La società (i dirigenti) e la squadra ha lavorato per far ritrovare il punto comune tra allenatore e presidente. Il bene della squadra e del club sempre al primo posto e non deve mai, e ripetiamo mai, intercedere a quello del singolo. Probabilmente in un momento di incomprensione è scattato l’esonero e da qui il susseguirsi di voci, probabilmente vere fino a un certo punto, comunicati e richiami.
Dunque la Ternana si tiene stretto Abate, tra i migliori allenatori emergenti nella categoria dopo aver fatto bene al Milan Primavera, e lascia a bocca asciutta Liverani. Una scelta giustissima per quanto mostrato sul campo fino a questo momento e il secondo posto dietro alla Virtus Entella. Insomma, in piena corsa per la B e questo cambio avrebbe potuto far vacillare le speranze promozione, non tanto per Liverani ma per la scossa in negativo che sarebbe arrivata tra squadra e ambiente.
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