Un duro botta e risposta è andato in scena nel post-gara di Como-Juve. Un faccia a faccia – seppur a distanza di qualche minuto – che ha visto protagonisti il tecnico dei lariani Cesc Fabregas e il difensore Federico Gatti. Sul banco degli imputati un “rigore nettissimo” che, a detta dell’ex Barça, non sarebbe stato assegnato ai suoi. Non è stato dello stesso avviso il calciatore bianconero che ha risposto alle accuse del mister.
Como-Juventus, mano di Gatti: rigore o no? Protestano tutti, la moviola
Como-Juve, Fabregas accusa: “Rigore nettissimo”
“Sono soddisfatto della prestazione, non meritavamo di perdere dopo aver giocato 60 minuti così ad alti livelli”, ha detto Fabregas dopo Como-Juve ai microfoni di Sky Sport. “La squadra poi ha saputo anche gestire il suo dominio, cosa che non avevamo fatto contro Atalanta e Milan, quindi in questo siamo migliorati. Poi ci cono cose contro le quali non si può lottare”.
Fabregas ha dunque insistito sul rigore non concesso al Como sul tocco di mano in area di Gatti. “Non c’è alcuna interpretazione, è un rigore nettissimo”, ha sbottato lo spagnolo. “Gatti la devia e toglie a Douvikas la palla della vittoria. Alla fine perdi la partita e resti come uno stupido, con zero punti. Oggi non resto zitto perché a gennaio è già successo tante altre volte. Contro la Lazio, Gigot entra duro su Nico Paz, non dico che è rosso, ma io perdo un giocatore per tre partite e non arriva neanche un fischio o un cartellino giallo”. E ancora: “Col Milan, fallo evidentissimo a metà campo: niente, corner e 1-1. Contro l’Udinese, Goldaniga non tocca il giocatore, secondo giallo ed espulsione. L’opposto succede con Luca Pellegrini dopo un fallo su Diao. Sono tante partite che succedono cose del genere. Io non parlo per me, difendo il Como, la società e la città. Basta”.
Gatti: “Noi difensori troppo penalizzati”
Dura la risposta di Federico Gatti, anche lui intervenuto ai microfoni di Sky Sport dopo Como-Juve. “Mi fa strano che un allenatore di così alto livello protesti per un tocco di questo tipo”, ha detto il difensore. “Nel calcio di oggi noi difensore siamo troppo penalizzati, non si può più fare nulla. Ogni mezzo tocco viene punito, al Bar non si capisce l’entità reale che c’è sul campo. Se diamo rigori così commetto di giocare, ho solo messo le mani sul corpo dell’attaccante per coprire la palla”.
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