Retegui chiama, Kean risponde: e l’Italia gode. È una sfida all’ultimo gol quella che sta accompagnando le punte di Atalanta e Fiorentina. Subito i numeri: 19 in 32 partite per la punta di Gasp, 19 in 28 partite per quella di Palladino. Un rendimento mostruoso, dopo le fatiche della passata stagione: Mateo al Genoa non aveva convinto più di tanto nonostante i nove sigilli in 31 partite.
Stesso discorso per Moise con quello zero sotto la voce “gol segnati”. Una crescita (per l’atalantino), una rinascita (per il fiorentino) che non può che far piacere a Luciano Spalletti. Il ct della Nazionale da settimane sta seguendo attentamente la stagione dei due attaccanti italiani. Gli stessi che – presumibilmente – da qui a poco meno di un mese saranno chiamati a guidare l’attacco azzurro. In tandem o singolarmente? Questo spetterà all’ex tecnico del Napoli deciderlo.
Toni, Gilardino e…Kean, Moise rinasce alla Fiorentina sulla scia dei grandi
Retegui-Kean, Spalletti osserva: “Possono giocare insieme”
Intanto, il commissario tecnico sembra avere le idee chiare. “Centravanti diversi, per caratteristiche”, ha esordito il ct azzurro in una lunga intervista pubblicata sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. “Retegui è una prima punta di posizione. Kean di movimento, quasi seconda punta per certe variazioni sul tema. E ovviamente sto solo provando a sintetizzare. Però sicuramente vedo un parallelo fra i due: entrambi in questa stagione si stanno completando, a livello di crescita personale”.
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Luciano Spalletti (Lapresse)
Una crescita personale e una presa di consapevolezza che passa, per forza di cose, anche dal rendimento in Nazionale. E sul tema Spalletti non ha escluso la possibilità di un tandem Retegui-Kean. “Sì, possono giocare insieme – ha ammesso l’ex Napoli –. Poi, dipende dal tipo di partita da giocare. Retegui e Kean insieme sono più un’arma da partita iniziata. Ma con i cinque cambi ci sono più chance di variare in corsa e a questa opzione si dà ancora poca importanza. Oggi il concetto di titolari e riserve è più relativo”.
Stop what you're doing and watch this Moise Kean magic ✨#FiorentinaGenoa pic.twitter.com/oQJ07H6cEy
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Abbondanza in attacco ma il gioco va rivisto
Parole eloquenti, quelle del ct azzurro, che aprono a più di una riflessione. In controtendenza rispetto all’era recente, l’Italia può finalmente contare su un attacco segno di questo nome. Lì dove negli ultimi anni si faceva fatica ad individuare un termine offensivo, adesso Spalletti può contare su due punte che vedono la porta. Tre contando anche l’infortunato Gianluca Scamacca. C’è poi un altro aspetto: la coesistenza in campo tra Retegui e Kean.
78' Retegui torna al goal e riporta il risultato in parità 🔥🔥 #AtalantaJuve pic.twitter.com/6DVUm1XWFa
— Lega Serie A (@SerieA) January 14, 2025
Due prime punte – nonostante, per caratteristiche -, Moise possa svariare su tutto il fronte offensivo andando a legare il gioco. Ma sarà fondamentale cambiare mentalità di gioco. Quel reparto, che fino allo scorso Europeo veniva impiegato per aprire il gioco, adesso deve tornare protagonista. La squadra deve tornare a giocare per gli attaccanti.
Per via centrali – vedi le verticalizzazioni dei vari Barella, Tonali o Pellegrini – ma soprattuto sugli esterni. Con i cross tagliati di Cambiaso e Dimarco. Dovrà essere questa la vera novità dell’Italia di Spalletti che intanto gongola: “Io sono un ct felice per tutto, sempre”. E con un attacco così c’è davvero da essere felici.
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