Sembra sia passata una vita, ma non è trascorsa neanche una settimana: l’Inter a Firenze ha lasciato la sua sicurezza nel sentirsi “ingiocabili”. Inzaghi è finito nella trappola di Palladino e ora avrà un compito molto arduo: trovare l’uscita. Il Napoli è scivolato e il traguardo è ancora molto lontano, ora tocca ai nerazzurri recuperare sul ciclista in volata. Il momento della stagione è delicato, duro come le scalate nel Passo dello Stelvio, ma l’orgoglio può fare la differenza. In sette giorni Dio ha creato il mondo, ne basteranno quattro all’allenatore dei campioni d’Italia per rivedere il gioco paradisiaco e non le fiamme dell’inferno?
Inter-Fiorentina, subito la rivincita
“Scendere subito in campo è un grande vantaggio”, una frase che hanno ripetuto spesso i grandi campioni del passato. L’Inter ha l’occasione di prendersi subito la rivincita contro la Fiorentina e questa volta davanti i propri tifosi a San Siro. Certo, rivedere chi ti ha appena inflitto il colpo del ko può anche mettere un po’ di timore a chi non ha personalità, ma la squadra di Inzaghi ha dimostrato di saper reagire. Ad affrontare Kean potrebbe esserci Acerbi, che non gioca titolare in campionato dal 10 novembre contro il Napoli. Ma anche lato viola i volti nuovi potrebbero essere molti. Palladino ha demolito i nerazzurri con la rosa in emergenza, facendo scattare forse un senso di responsabilità verso gli altri titolari. Ora però potrà contare su tanti rinforzi.
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Inter-Fiorentina, Kean (LaPresse)
Fiorentina 2.0, cosa fa Palladino?
Una frase che si è ripetuta all’infinito è “squadra che vince non si cambia”. A volte corretta, altre meno. Soprattutto nel calcio dove i fattori da tenere in considerazioni sono molti. La Fiorentina che sfiderà di nuovo l’Inter potrebbe essere un po’ diversa, ma non troppo. L’elemento di disturbo potrebbe essere Folorunsho, che si è subito integrato bene nell’undici titolare. Per Fagioli e Zaniolo ci sono più chance di esordire a gara in corso. La palla passa a Palladino che ora ha una grande responsabilità: confermare la forza della sua squadra. La lotta Champions è sempre più intensa e per dare un segnale: vincere in campo che è stato violato solo una volta in campionato, dal Milan nel derby. Numeri di ferro. La sfida è iniziata. Sono stati quattro giorni lunghi, chissà come saranno percepiti i 90 minuti.
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