L’andata dei playoff di Champions League si conclude in modo deludente per la Dea. Un rigore controverso assegnato a Nilsson al 93′ minuto, in pieno recupero, permette al Club Brugge di ottenere la vittoria contro l’Atalanta. Il centravanti, subentrato dalla panchina, si lascia cadere a terra dopo un lieve contatto con Hien, riuscendo a spiazzare Rui Patricio.
La decisione arbitrale ha suscitato forti polemiche tra i giocatori e lo staff tecnico di Gasperini, che avevano già avviato una rimonta dopo un inizio difficile, segnato dal gol di Jutgla. Pasalic, con un colpo di testa, era riuscito a riportare il punteggio in parità prima dell’intervallo.
Gian Piero Gasperini (Lapresse)
Club Brugge-Atalanta, il commento di Bergomi e Capello
Al fischio finale, i giocatori dell’Atalanta, increduli, hanno manifestato il loro disappunto per quella che considerano una decisione arbitrale inaccettabile, firmata dall’arbitro turco Meler e confermata dal VAR. Per la Dea ora la sfida è quella di ribaltare il risultato nel ritorno a Bergamo, previsto per martedì 18 febbraio.
Anche chi ha commentato la partita per Sky Sport è rimasto sbigottito. Beppe Bergomi, voce tecnica della telecronaca, ha espresso il suo disappunto in diretta: “Non ho neanche voglia di commentare questo rigore. Se la UEFA giustifica una decisione del genere, allora il calcio è finito. Non è accettabile penalizzare una squadra in questo modo. È stata una partita tatticamente interessante, rovinata da una decisione finale che rende difficile commentare. Non si può uscire sconfitti per una scelta arbitrale così assurda”.
Anche lo studio di Sky non ha risparmiato critiche alla decisione. Fabio Capello ha definito il rigore “allucinante e inaccettabile, roba che neanche nei dilettanti si vede”. Billy Costacurta ha commentato: “Chi assegna un rigore del genere non conosce il calcio”, mentre Zvone Boban ha concluso: “Non esiste, non esiste”. Insomma, ci siamo tanto lamentati nel weekend per gli arbitri in Serie A, ma anche in Europa è difficile capire quale sia il metro di giudizio.
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