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Sartori, talenti e obiettivi: una vita nel calcio da Re Mida

Il rinnovo fino al 2027 di Giovanni Sartori con il Bologna è una delle notizie più importanti per il calcio italiano

Giovanni Sartori
Giovanni Sartori (Lapresse)

Il rinnovo col Bologna fino a giugno 2027 di Giovanni Sartori è una delle notizie più belle per il calcio italiano. Che problema c’è nel nostro campionato girano meno soldi rispetto a quelli della Premier o della Bundesliga? Avanguardia e lungimiranza: sono i due aggettivi che meglio rappresentano il direttore sportivo dei felsinei. Un autentico guru. Un uomo-mercato all’italiana: poco budget? Nessun problema. Lo ha dimostrato ovunque sia stato. Prevalentemente in provincia, lontano dal caos delle big della Serie A in cui ha militato da calciatore. 

Sartori: dal Chievo al Bologna passando per l’Atalanta

Prima al Chievo Verona, dove è stato anche vice allenatore. Poi all’Atalanta fino ad arrivare, nel maggio del 2022, al Bologna. Piazze dove Sartori si è sempre contraddistinto soprattutto per la visione dei calciatori. Algoritmi, talent scout e tecnologia (per capirci, non usa neppure whatsapp) non fanno parte del suo vocabolario. Pane e pallone, come una volta: il mantra del diesse che nel pomeriggio ha rinnovato per altri due anni. “Il prolungamento assicura continuità a un progetto tecnico che in questi anni ci ha consentito di raggiungere risultati eccellenti”, ha commentato il Presidente del Bologna Joey Saputo. 

Gli fa eco l’AD Claudio Fenucci:“Questo rinnovo si inserisce nel piano di organizzazione e programmazione della società volto a mantenere la squadra ad alti livelli di competitività”. Organizzazione e programmazione. Imperativi inderogabili che hanno permesso al Bologna di Sartori di raggiungere lo scorso anno – 60 anni dopo – la Champions League. E quest’anno di rimanere in scia, e di giocarsela quasi alla pari, con le squadre confezionate dai colleghi Giuntoli, Pradè e Fabbiani. Giusto per citarne qualcuno.  

Kessie, Zirkzee, Ndoye e Calafiori: la lista infinita di talenti scovati

Ma quel che colpisce del direttore originario di Lodi è la lista di talenti scovati o rilanciati in giro per l’Italia. Impossibile ricordarli tutti ma i vari Kessie, Caldara, Conti, Petagna, Gomez, Ilicic sono sue creature. E ancora: Romero, De Roon, Zapata, Hateboer, Castagne, Djimsiti, Kulusevski, Koopmeiners, Gosens, Malinovskij. Praticamente buona parte dei talenti Atalanta che negli ultimi anni hanno tagliato traguardi storici in Serie A e in Europa sono sue scoperte. Ma non finisce qui, perché nelle ultime due stagioni sono stati tanti i talenti sfornati col Bologna. 

Giovanni Sartori Calafiori

Riccardo Calafiori (Lapresse)

Joshua Zirkee su tutti: un autentico capolavoro di mercato acquistato per poco meno di 9 milioni e rivenuto a 40 al Manchester United. E poi i vari Ferguson, Posch, Ndoye, Aebischer e Beukema. Ma il vero traguardo è stata la rinascita di Riccardo Calafiori dopo stagioni complicate alla Roma e l’esperienza al Basilea. A guardare questa lista viene solo da dire che quello che tocca diventa oro. Ed è proprio così per il Re Mida del calcio italiano. 

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