Isaac Tutumlu, noto rappresentante di giocatori, ha iniziato una causa contro il Barcellona, chiedendo il pagamento di una commissione pari a 3 milioni di euro per la sua presunta intermediazione nell’acquisizione di Jules Koundé da parte del club catalano.
Secondo quanto dichiarato a EFE, Tutumlu ha intrapreso questa azione legale dopo aver tentato, senza successo, di raggiungere un accordo amichevole con il Barcellona. Il rappresentante ha spiegato che la causa è stata una scelta inevitabile, considerando la mancanza di riscontri sul pagamento delle commissioni che, come agente registrato FIFA, avrebbe dovuto ricevere per il suo ruolo nella trattativa.
Koundé-Barcellona, la situazione
Secondo Tutumlu, fu lo stesso presidente del Barcellona, Joan Laporta, a coinvolgerlo personalmente nella trattativa per Koundé. Ed è stato proprio lui a chiedergli, il 10 giugno 2022, di intercedere per conto del club catalano, grazie ai suoi buoni rapporti con Monchi, allora direttore sportivo del Siviglia.
Fonti interne al Barcellona hanno smentito queste affermazioni, assicurando che Tutumlu non era stato commissionato né riconosciuto per alcuna intermediazione relativa all’acquisizione del difensore francese. In precedenza, l’intermediario aveva già preso parte a un’operazione che riguardava il prestito di Luuk de Jong dal Siviglia al Barcellona, avvenuta nell’estate 2021.
Durante quella trattativa si è parlato anche dell’ingaggio di Koundé, con il Barcellona alla ricerca di un difensore di valore. A seguito di quella operazione, il rappresentante dei giocatori aveva firmato un contratto di intermediazione con il club catalano e venne pagato senza problemi.
Nel corso della trattativa, il rappresentante sostiene di aver avuto numerosi incontri con Mateu Alemany, all’epoca direttore sportivo del Barcellona, alla Ciudad Deportiva. Oltre a scambi di email, telefonate e messaggi WhatsApp con lo stesso Alemany, con Monchi, Laporta e persino con Xavi. Tutti avrebbero confermato l’interesse del Barcellona per il giocatore e l’accordo per il suo coinvolgimento. Tutumlu afferma di possedere prove di questi scambi di comunicazioni, che sono state presentate come evidenza nella causa.
Nonostante avesse potuto richiedere una commissione pari al 10% del valore del trasferimento, che corrisponderebbe a circa 5,5 milioni di euro, Tutumlu ha scelto di chiedere una commissione ridotta del 6%, pari a 3 milioni di euro. Questa somma è quella che l’agente non ha ancora ricevuto e che ora sta cercando di ottenere attraverso il ricorso legale.
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