Giornata di vigilia per Juventus e Inter che domenica scenderanno in campo alle 20:45 per la 25esima giornata di Serie A. Come Simone Inzaghi, anche Thiago Motta ha incrociato microfoni e taccuini per la canonica conferenza stampa pre-match. Tanti i temi di dibattito: le assenze, la dicotomia Kolo Muani-Vlahovic e l’importanza del Derby d’Italia per proseguire il processo di crescita.
Motta, conferenza Juventus-Inter
Di una conferenza non sono importanti soltanto le parole, ma anche i gesti e le movenze del corpo. In questo Thiago Motta ha sempre cercato di fare una comunicazione lavorando sulla psicologia. E questa, spesso, viene accompagnata dai gesti, anche extra campo. Nei giorni scorsi ha portato fuori la squadra a cena e non è un caso proprio a ridosso di un match importante.
L’importanza di fare gruppo è fondamentale e su questo Motta ha sempre lavorato da quando ha iniziato a fare l’allenatore. Dall’U19 del Psg fino alla Juventus, nel mezzo anche a Spezia e Bologna. Cercare stimoli nei suoi ragazzi per lavorare tutti in un’unica direzione. Il progetto bianconero sta vivendo alti e bassi con i tifosi divisi sul suo operato, ma al di là di questo c’è la voglia di portare avanti idee concrete.
Torniamo alla cena. Perché dopo Psv e prima dell’Inter, la voglia di stare insieme, anche per svagarsi, è importante per rilassarsi. La concentrazione è tutta rivolta alla “gara più importante” ovvero quella di domenica sera nel derby d’Italia. Poi ci sarà tempo di pensare alla Champions.
“La cena l’abbiamo fatta perché trascorriamo tanto tempo insieme nel lavoro, anche sabato e domenica. Il ristorante è per stare in un ambiente diverso, parlare di altre cose, vivere in un modo diverso rispetto al quotidiano. Abbiamo un bel gruppo di persone che vogliono stare insieme e fare le cose nel modo giusto” ha detto Motta.
Gli appunti di Motta
La domanda è: ma cosa scriverà Motta sul foglio in conferenza? Difficile dirlo, una volta gli è stato chiesto e ha risposto “appunti”. Questo fa parte della psicologia del tecnico, segnarsi le domande o gli aspetti principali della conferenza per tirare fuori risposte giuste e spunti. Poi i possibili assenti o eventuali dubbi tra convocati, infortunati e recuperi in vista del match imminente.
Sicuramente è un modo particolare di affrontare la conferenza alla vigilia di un match e lui lo fa indipendentemente che si tratti di Inter o di Bologna. È, secondo noi, un altro aspetto psicologico con cui il tecnico vuole lavorare per costruire e tenersi a mette (o scritti) i concetti più importanti.
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