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Premier League

“Vedi Old Trafford e poi…”: dentro la crisi dello United. Perché tutti questi talenti sprecati?

I dati sul rendimento dei calciatori confermano la tendenza: al Manchester United è difficile – se non impossibile – lavorare

Manchester United
van de Beek-Greenwood-Zirkzee-Hojlund (Lapresse)

Cosa sta accadendo al Manchester United? È la domanda che analisti, giornalisti e tifosi si pongono da tempo. Un quesito logico – guardando la classifica attuale e il rendimento delle ultime stagioni – cui nessuno riesce a dare una risposta. “Vedi Old Trafford e poi muori”: ci limitiamo a prendere in prestito questo vecchio adagio su Napoli, riadattandolo allo United. Esagerazione? Non proprio. Almeno guardando i dati degli ultimi anni: centinaia di milioni di sterline investite (si fa per dire) in calciatori, allenatori e staff. Il risultato? Chiaramente negativo. 

Manchester United, Amorim perde uno dei suoi uomini chiave

Manchester United, numeri e classifica non coincidono. E il rendimento dei calciatori…

Un controsenso inspiegabile per l’ottavo club più prezioso del mondo secondo la classifica dei 100 club al mondo con il valore di mercato più alto stilata dal CIES Football Observatory. Un miliardo e ottantotto mila euro di valore complessivo dei calciatori sotto contratto nel solo 2024. Numeri stratosferici per la quinta formazione più preziosa della Premier League che attualmente è 15esima in classifica. Appena 29 punti per la squadra di Ruben Amorin. Peggio hanno fatto solo: West Ham (decima per valore della rosa con 495,30 mln), Wolverhampton (14esima con un valore poco inferiore ai 400 mln), Ipswich Town, Leicester e Southampton. Quest’ultime, le tre società con il valore più basso di tutta la Premier League che messe insieme non raggiungono il valore dei Red Devils. 

Amorim Manchester United

Amorim Manchester United (Lapresse)

Una situazione che ha dell’assurdo anche sentendo alcune dichiarazioni del tecnico Amorin. “Stiamo perdendo tante partite in casa, non è accettabile. Siamo forse la squadra peggiore nella storia del Manchester United, dobbiamo riconoscerlo”. Queste le parole del portoghese dopo la sconfitta casalinga contro il Brighton. Delusione mista a sconforto che si lega a un’amara consapevolezza: quasi tutti i calciatori passati allo United hanno fatto male. 

Disastro Onana, fatica anche Zirkzee

Basta dare un rapido squadra alla rosa attuale per rendersene conto. Partendo dalla porta: André Onana, passato da saracinesca dell’Inter a colpevole – secondo i tifosi – di errori grossolani costanti gol e punti. Le cose non migliorano certo in difesa dove Matthijs de Ligt sembra la brutta copia di quel difensore possente passato alla Juve. Stesso discorso sugli esterni dove l’ex stella del Bayern Noussair Mazraoui si sta sciogliendo come neve al sole e adesso tutte le attenzioni sono rivolte al neo arrivato Patrick Dorgu. 

Ma le maggiori criticità arrivano in attacco. Senza contare l’infortunato Amad Diallo e Alejandro Garnacho (cercato con insistenza dal Napoli a gennaio), neppure un mattatore come Joshua Zirkzee è riuscito a confermarsi dopo l’ottima stagione al Bologna. Appena tre gol in 25 partite che sembrano ripercorrere le orme di un’altra vecchia conoscenza della Serie A come Rasmus Hojlund. Anche lui passato dai gol e le giocate all’Atalanta alla sterilità (appena due gol in 20 partite) allo United. 

E la frustrazione aumenta guardando il rendimento dei calciatori ceduti. Scott McTominay sta incantando Napoli, Mason Greenwood è a quota 14 gol e quattro assist con la maglia del Marsiglia. Ma la lista è ancora lunga: Donny van de Beek ha ritrovato continuità in Spagna, al Girona. Gol – tre in due giornate – ritrovati anche per Antony passato a gennaio al Real Betis. Corsi e ricorsi storici che confluiscono in una certezza: allo United è difficile – se non impossibile – lavorare. 

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