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Atalanta, che succede? L’uscita dalla Champions è rumorosa. E sul futuro di Gasperini…

L’Atalanta è irriconoscibile e il rumore all’uscita dalla Champions è fragoroso: cosa succede alla squadra di Gasperini.

Gasperini Verona Atalanta
Gian Piero Gasperini (Lapresse)

Difficile darsi spiegazioni soprattutto quando la macchina dell’Atalanta ha finito il carburante. Un momento di flessione capita a tutti, soprattutto quanto nella prima parte della stagione tiene un ritmo da scudetto. Il primo posto del mese di novembre, però, è soltanto un lontano ricordo e ora la Dea sembra quasi irriconoscibile.

Dopo la vittoria dell’Europa League dello scorso anno sembrava poter essere lo slancio definitivo per competere ad alti livelli in Serie A e Champions. Sia chiaro la stagione dei nerazzurri è positiva e il terzo posto certifica questa crescita, ma ora il rischio è quello di scivolare ancora più indietro. L’uscita contro il Brugge fa rumore, con un pizzico di sfortuna anche, ma resta la doppia sconfitta (anche se ingiusta) nel doppio confronto. E intanto ci s’interroga sul futuro di Gasperini…

Gasperini Atalanta

Gasperini Atalanta (Lapresse)

Atalanta, ora resta soltanto la Serie A

L’Atalanta non è nel suo momento migliore ma questa situazione va avanti da ormai un paio di mesi. Al netto di un paio di vittorie (Verona e Como) per il resto la Dea non ha mai dato l’impressione di essere quel rullo compressore di inizio campionato. Dal 28 di dicembre in Serie A sono arrivati 5 pareggi e 1 sconfitta, oltre ai due successi sopracitati.

Dati simili anche tra Champions e Coppa Italia. In Europa i nerazzurri hanno pareggiato con il Barcellona e poi subito due sconfitte con il Club Brugge. Mentre sono usciti contro il Bologna dopo l’1-0 firmato Castro dalla coppa nazionale. Difficile pensare a una Dea fuori da tutto già a febbraio perché negli anni scorsi ha sempre giocato per tutti gli obiettivi fino alla fine.

Ma quindi cosa succede all’Atalanta? Difficile spiegarlo perché sembra quasi non riuscire più a trovar quelle trame che gli hanno permesso di avere lustro in tutto il mondo. Gli infortuni, poi, non hanno certo aiutato Gasperini, soprattutto in difesa, ma è anche vero che certe situazioni da valutare per il futuro.

Gasperini e la frase su Lookman

Gasperini non le ha mandate a dire nemmeno a Lookman. Entrato nella ripresa, il nigeriano, ha poi sbagliato il rigore che avrebbe potuto riaprire la gara con il Brugge. In conferenza stampa l’allenatore ci è andato giù pesante con il suo giocatore.

“Non doveva calciarlo lui, perché credo che sia uno dei peggiori rigoristi che io abbia mai visto! Anche in allenamento – svela il mister – ha una percentuale di realizzazione bassissima: li calcia veramente male” ha detto l’allenatore della Dea. Un’altra situazione di rabbia e che sicuramente non fa bene allo spogliatoio.

Il futuro di Gasperini

Che il rapporto tra l’Atalanta e Gasperini sia importante non lo diciamo noi, ma l’amore che ognuno dei tifosi prova per il tecnico. Restare nove anni sulla stessa panchina e in una piazza come quella di Bergamo non è certo cosa di tutti i giorni. In Italia, poi, è anche raro trovare una situazione del genere.

Al netto di risultati positivi e tutto quel che ne concerne, c’è anche da segnalare un clima un po’ particolare attorno al tecnico a Zingonia. Nelle ultime uscite ufficiali, nelle varie conferenze, Gasperini ha lanciato qualche frecciatina ai Percassi ed è questo forse il reale motivo dei dubbi sul suo futuro.

“Rinforzare la squadra è più importante di un centro sportivo nuovo”. Questo ha sottolineato il tecnico qualche settimana fa. Tanti gli infortuni e dal mercato è arrivato il solo Posch in difesa e Maldini in avanti. L’allenatore ha voluto sottolineare una difficoltà e l’ha fatto a modo suo. In maniera molto diretta.

Già lo scorso anno, prima della finale di Europa League, c’erano dubbi sulla sua permanenza ma poi è rimasto e con un contratto fino al 2026, ovvero un’altra stagione. Difficile dire cosa possa succedere da qui a giugno. Certo è che l’uscita dalle Coppe ha fatto tanto rumore, soprattutto contro il Brugge. Il lavoro fatto è fuori discussione, ma dopo anni è anche normale magari avere vedute differenti e questo non vuol dire si debba mandare tutto all’aria.

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