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Champions League

Mbappé, flop a chi? Dalle critiche a una tripletta da Pallone d’Oro

Kylian Mbappé è senza dubbio il protagonista della serata di Champions contro il Psg e pensare che all’inizio qualcuno l’ha criticato.

Mbappé-Real Madrid
Mbappé-Real Madrid (Lapresse)

Sembra passata una vita, ma in realtà solamente tre mesi fa Kylian Mbappé toccava il fondo della sua esperienza al Real Madrid con L’Equipe che assegnava un 2 in pagella al francese, reo di aver sbagliato tutto il possibile ad Anfield, tra cui il calcio di rigore. Come se non bastasse, appena qualche giorno dopo, l’ex Monaco e PSG fallisce il secondo penalty in sette giorni, stavolta con il Bilbao.

Ora invece raccontiamo di un Mbappé da 17 gol in 22 partite di campionato e 7 reti in 10 presenze in Champions League, numeri che che lo vedono a -1 dall’agguantare il suo record storico di marcature in una singola edizione della massima competizione europea per club, mai vinto e solo sfiorata in finale ai tempi del PSG.

La spinta per raggiungere l’attuale quota 7 l’ha avuta nella gara più importante della stagione madridista. Perdere ed uscire ai playoff, al netto dell’avversario, sarebbe stata un’onta nella storia recente del Real. Per sua fortuna Kylian Mbappé era in stato di grazia e ha dimostrato di valere tutti gli appellativi possibili ed immaginabili a suo favore: tripletta, 3-1 e tanti saluti a Guardiola.

Mbappé-City 3-1: una notta da Galacticos per Kylian

Stavolta il voto passa da 2 a 9, anche se lo stesso Fabio Caressa durante la telecronaca si è sbilanciato: “Se non dai 10 ad una serata così, quando lo dai?”. In effetti quello che ha fatto Mbappé è una prestazione generazionale: gol con un pallonetto delizioso, doppietta lasciando per terra Gvardiol che ha portato alla mente il famoso gol di Messi su Boateng e infine un mancino perfetto che si insacca alle spalle di Ortega.

Certo, l’inizio non è stato facile, ma d’altronde il peso delle aspettative era immenso e la rete all’esordio in Supercoppa Europea contro l’Atalanta sembra l’inizio di un dominio incontrastato. “Ha iniziato lentamente, ma ora sta letteralmente volando”, assicura il compagno di squadra Jude Bellingham.

Kylian però non si accontenta e mette nel mirino due obiettivi che insegue da sempre. Il primo è di squadra ovvero la Champions League, trofeo come detto mai vinto ma solo accarezzato in finale nel 2020. Il secondo invece è il Pallone d’Oro, argomento tra l’altro indigesto a Madrid dopo la diatriba Rodri-Vinicius.

Tutto ciò senza dimenticare il campionato dove il Real è a pari punti con il Barcellona a 51, tallonati dall’Atletico Madrid del Cholo Simeone a 50. Insomma, tre squadre in un punto con ancora 14 partite da qui al termine di una stagione che potrebbe essere storica per i Blancos.

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