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Manchester City, Guardiola deve ripartire da zero: il ciclo vincente è davvero finito?

Guardiola Manchester City
Pep Guardiola (Lapresse)

“Sembra un pugile alle corde che non vuole arrendersi, ma che non crede più a quello che fa. Con questa frase eloquente, Fabio Caressa commentava quella che si può definire la partita che chiude il ciclo di Pep Guardiola al Manchester City con il complessivo 6-2 incassato dal Real Madrid ai playoff di Champions.

Con tutto il rispetto per la FA Cup, la Coppa dalle grandi orecchie era l’ultimo vero obiettivo del City dopo aver rinunciato alla Premier League ormai da tempo, visti gli attuali 17 punti di distacco dalla capolista, una situazione a cui i Citizens non erano di certo abituati.

Con l’ombra del blocco del mercato, il City ha speso tantissimo a gennaio nella speranza di dare una spallata al momento negativo sul campo. A Manchester sono arrivati Abudkodir Khusanov dal Lens, Vitor Reis dal Palmeiras, Omar Marmoush dal Francoforte e Nico Gonzalez dal Porto.

Detto ciò, non è facile accogliere quattro giocatori costati oltre 200 milioni complessivi e integrarli immediatamente in rosa. Questo perché ci vuole tempo, sopratutto per entrare negli schemi di Guardiola e assimilare tutte le idee e i concetti di gioco del catalano.

Manchester City, si guarda già al domani: la situazione

Che ne sarà del Manchester City? Come spiegato, il primo ciclo di Guardiola è ormai giunto al termine. Ieri è stata sportivamente la pietra tombale sul periodo che ha visto il City vincere tutto mentre ora ritrovarsi quarta in classifica a soli +5 dal non posto e fuori dalla Champions agli spareggi.

Ancelotti e Guardiola, Real Madrid-Manchester City

Ancelotti (Real Madrid) Guardiola (Manchester City) © Lapresse

Questo non significa che Guardiola debba per forza essere esonerato, anzi: Pep ha dimostrato di credere molto nel progetto City indipendentemente dai risultati e non è un caso che abbia deciso di rinnovare nonostante il periodo e le accuse di sanzioni pesantissime come la penalizzazione in classifica e relativa retrocessione.

D’altronde l’altra sponda di Manchester ha raccontato bene per quasi 30 anni come lo stesso tecnico, anche se alla guida della stessa società, possa passare di generazione in generazione mantenendo sempre il club ad alti livelli nonostante qualche difficoltà nel percorso. Certo, tra Sir Alex Ferguson e Pep Guardiola ci sono parecchie differenze, ma la strada da intraprender è quella.

City, alcuni nomi a fine ciclo: chi potrebbe seguire Walker

A parole è tutto facile: “ripartire”, “ricostruire”, “ricominciare”. Per farlo però serve una base e questa comprende anche dei sacrifici. Infatti ci sono alcuni elementi che sono arrivati a capolinea con il City, un po’ come Walker che a gennaio si è trasferito al Milan.

Insieme a lui potrebbe partire anche Ederson, magari per un ritorno in patria. Stones è ormai tartassato dai problemi fisici e gli acquisti in quel ruolo a gennaio fanno capire tanto. A centrocampo gente come De Bruyne, Gundogan e Bernardo Silva potrebbero essere i prossimi a salutare, complice mancanza di ambizioni.

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