Il tempo per sbollire la rabbia in casa Milan è stato decisamente poco. Il pari contro il Feyernood – e l’eliminazione dalla UEFA Champions League – brucia ancora. Il volo d’angelo di Theo Hernandez è ancora impresso nella mente dei tifosi. Ripartire è invece l’unico verbo che rimbalza della mente di Sergio Conceiçao. Ne vale innanzitutto della sua credibilità: lui, subentrato a Fonseca, era riuscito a dare un’anima al Diavolo. E ora – dopo soli due mesi – è fuori dalla Champions e con una classifica che recita settimo posto.
Milan, inversione di tendenza? Conceicao-Pulisic, c’è la smentita ma qualcosa deve cambiare
Torino-Milan, sfida verità per tutti. Ibra compreso
Una serie di concause che elevano questo Torino-Milan all’ennesima sfida verità. Non solo per il tecnico, ma anche per la dirigenza nelle vesti di Zlatan Ibrahimovic. Al momento della consegna del Tapiro da parte di Striscia la Notizia, l’ex attaccante rossonero oggi Senior Advisor di RedBird ha detto una sacrosanta verità: “È mancata maturità”. Leggasi maturità di tutti (dirigenza compresa) nonostante i tanti proclami all’unità di gruppo per salvare, in parte, la stagione. E in quest’ottica, una buona fetta della salvezza della stagione passerà proprio dai novanta minuti dello Stadio Olimpico Grande Torino.
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Milan-Feyernood (Lapresse)
Contro una formazione che è lì, nel cuore della classifica, a +8 dalla zona retrocessione, l’imperativo per il Milan non può che essere vincere e convincere. Ma soprattutto dare un messaggio, un segnale di riscatto generale del gruppo dopo l’harakiri europeo. Un riscatto che dovrà partite – inevitabilmente – dalle scelte di Conceiçao. Al portoghese è piaciuto il Milan dei primi 50 minuti. Come dargli torto: fino a quel momento i rossoneri avevano tenuto a bada gli olandesi, riuscendo a gestire il gol del momentaneo 1-0 firmato Gimenez. Poi qualcosa si è inceppato (indipendentemente dal tuffo di Theo) e le cose sono precipitate.
Le ultime di formazione
E l’impressione è che proprio da lì si ripartirà, nonostante qualche novità. La prima, la più importante, sarà in difesa con Alex Jimenez al posto dell’infortunato Walker. Sul versante opposto, nonostante i dubbi, Theo Hernandez dovrebbe partire titolare auspicando in una prova d’orgoglio dopo la follia di martedì sera. Per il resto sarà il Milan di sempre con Musah e Reijnders a dettare i tempi in mezzo al campo e il tridente Pulisic (smentite le voci su una possibile rottura con Conceiçao), Joao Felix e Leao alle spalle di Gimenez. Insomma, il Diavolo di sempre con l’imperativo di sempre: vincere senza tergiversare. Ma soprattutto: all’Olimpico per prendere il Toro per le corna.
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