Lungimiranza. È questo il termine che più di tutti riassumete l’impatto di Cesc Fabregas con la Serie A. A maggior ragione dopo una vittoria fondamentale contro l’ex prima della classe Napoli. L’avanguardia calcistica dello spagnolo contro il cinismo (condizionato inevitabilmente anche dalle assenze) di Antonio Conte. Risultato? 2-1 in campo e in panchina. Sì perché al di là del clamoroso autogol di Amir Rrahmani, il Como l’ha vinta nel suo stile inconfondibile: con il gioco e con il guizzo del suo allenatore.
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Fabregas e la forza del progetto targato Como
Due fattori che convengono in un’unica direzione. Che poi è quella che lo stesso Fabregas ripete ai suoi ragazzi sin dal primo giorno: “Se vado in Serie B ci vado con la mia idea”. Una frase forte, quella dello spagnolo dopo il ko d’inizio febbraio contro il Bologna, che è servita innanzitutto a dare fiducia al progetto. E in qualche modo anche ad ovattare un gruppo talentoso, ma che sin qui non è mai riuscito a traverse la giusta continuità di risultati. I numeri lo confermano: 7 vittorie, altrettanti pareggi e 12 sconfitte. Gli stessi che, dopo il successo contro gli azzurri, recitano 13esimo posto a debita distanza dalla zona retrocessione.
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Como 1907’s Diao Diaoune Assane celebrates after goal during the Serie A Enilive 2024/2025 soccer match between Como and Napoli at the Giuseppe Sinigaglia stadium in Como, north Italy – Sunday February 23 2025 Sport – Soccer. (Photo by Antonio Saia/LaPresse)
Como-Napoli, le scelte di Cesc e il jolly nella ripresa
Ma tornando alla sfida contro gli azzurri, la vera rivoluzione Fabregas l’ha fatta con le scelte. A inizio partita e – soprattutto – a gara in corso. Pronti-via lo spangolo ha confermato la stessa impostazione tattica di Firenze: un attacco light senza una vera prima punta ma con Paz falso nove e la coppia Diao-Strefezza sugli esterni. Proprio quest’ultimo – da due anni pilastro del progetto tecnico tra Serie B e A – è stato il fulcro del primo tempo. Fabregas ha bilanciato alla perfezione le sue qualità: al brio in fase propositiva ha addizionato tanta qualità in fase di ripiegamento. Spesso da quarto di centrocampo o quinto di difesa. Un’ambivalenza di ruoli e posizioni che ha di fatto mandato subito in tilt il Napoli.
⚽️ GOAL: Assane Diao
🇮🇹 Como 2-1 Napolipic.twitter.com/oU64Bdfm9t— Goals Xtra (@GoalsXtra) February 23, 2025
Ma il vero jolly Fabregas l’ha pescato al minuto 27 della ripresa mandando in campo un attaccante (Cutrone) al posto di un centrocampista (Caqueret). Una mossa coraggiosa – sull’1-1 – che ha in soli cinque minuti ha dato i suoi effetti. Recupero palla dell’ex Milan, passaggio per Paz che d’esterno vede Diao, stop e tiro all’angolino. Un effetto domino – pilotato alla perfezione da Fabregas – che ha avuto come esito i tre punti. Ma soprattuto, un regalo da parte dello spagnolo. Dopo il triplice fischio la squadra ha fatto capannello con il proprio tecnico che ha voluto premiare i propri calciatori concedendo due giorni di riposo. 48 ore fondamentali per ricaricare le pile in vista del prossimo appuntamento: domenica alle 18:00 c’è Roma-Como. Ma soprattutto, due giorni per metabolizzare – qualora ce ne fosse ancora bisogno – l’imponenza di Fabregas. Mentalità e idee: la chiave del successo di Cesc.
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