I girasoli in Olanda si saranno girati dalle parti di Rotterdam. Una giornata soleggiata soprattutto per il ritorno di Van Persie, che la panchina del Feyenoord la conosce meglio della propria casa. Da giocatore non la provava quasi mai, ma da allenatore ha iniziato il suo percorso proprio con la squadra che lo ha presentato al calcio. Dalle giovanili fino all’Under 18 e ora, dopo una piccola parentesi all’Heerenveen, ha completato la scalata con la chiamata della prima squadra.
Van Persie al Feyenoord, vince l’amore
Cambiare panchina per amore è una pratica che in Italia non siamo abituati a vedere, soprattutto a stagione in corso. Van Persie ha abbracciato subito la causa del Feyenoord, dopo l’esonero di Priske. L’allenatore olandese ha risolto il contratto con l’Heerenveen e ora è pronto a prendere il comando al de Kuip. La guida ad interim di Pascal Bosschaart è stata positiva e ha portato la squadra agli ottavi di finale di Champions League, dopo la vittoria nel doppio confronto con il Milan. Ha lasciato una squadra in salute. L’ex bomber dell’Arsenal ora ha un grande compito: unire i tifosi e far sognare l’ambiente, che al momento si trova molto distante dalla capolista Ajax in Eredivisie. Serve un colpo da maestro, una pennellata o un tuffo in volo come quello al Mondiale del 2014 contro la Spagna.
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Jonathan Moscrop – LaPresse
Feyenoord-Inter e quel precedente del 2002
Il neo allenatore del Feyenoord potrà subito aprire il cassetto dei ricordi in Champions League contro l’Inter. Per trovare gli unici precedenti contro i nerazzurri, bisogna strappare tante pagine del calendario e tornare al doppio confronto in Coppa Uefa del 2002. Sulla panchina degli italiani c’era Cuper, che proprio contro gli olandesi aveva ritrovato Ronaldo dopo il grave infortunio. Mentre tra gli avversi c’era una giovane ala in rampa di lancio, proprio Van Persie. Aveva il 32 sulle spalle ed era da poco maggiorenne. Un numero particolare, che dall’altra parte del campo aveva reso grande Vieri. Ma l’attaccante italiano non era al meglio della forma fisica e scese in campo solo nel match di ritorno. Robin ancora non faceva la punta, quel ruolo spettava a gente più formata come Tomasson e Van Hooijdonk, entrambi in gol nel match di ritorno.
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Van Persie, screen YouTube
Van Persie-Inter, gioia a metà
Il doppio confronto si era messo subito bene per il Feyenoord grazie alla vittoria di misura a San Siro per un autogol di Cordoba. Davanti ai propri tifosi, i biancorossi misero subito le cose in chiaro con un doppio vantaggio firmato in appena 34′. Ma subito dopo la rete del raddoppio, la bella serata di Van Persie divenne più cupa a causa di un infortunio che lo costrinse ad uscire dal campo. Nel finale l’Inter riuscì a pareggiare con i gol di Cristiano Zanetti e Kallon, ma a festeggiare furono gli olandesi, che volarono in finale e conquistarono la Coppa Uefa contro il Borussia Dortmund. Un annata sa sogno. Ora Van Persie proverà a prendere spunto da quelle notti, per cercare di far “illuminare i girasoli” anche di notte.
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