Da primo in classifica per settimane a quarto a -9 dalla vetta: ha del drammatico ciò che sta accadendo in casa Benevento. Un’autentica involuzione che ha complicato drammaticamente i piani Serie B dei sanniti. Un trend negativo che va avanti da sette giornate dove neppure il passaggio del testimone da Gaetano Auteri a Michele Pazienza è riuscito a risollevare la situazione.
Taranto e Turris, a mezzanotte il gong: l’agonia potrebbe continuare
Da Auteri a Pazienza: Benevento, cos’è successo?
A guardare il grafico dell’andamento in classifica del Benevento ci si rende conto di quanto il campionato di Serie C sia complicato. Le streghe – sotto la gestione Auteri – sono state prime in classifica per 14 giornate consecutive. Più nello specifico dalla nona (dopo la vittoria contro il Latina) alla 21esima (dopo la vittoria contro il Catania). Un trend positivo – avvalorato dalle prestazioni e dai risultati – che aveva lanciato i sanniti verso la cadetteria già dopo la fine del girone d’andata.
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Benevento Calcio (Lapresse)
Proprio verso la fine di gennaio qualcosa si è inceppato. Prima con il ko pensassimo (3-0) incassato a Potenza. Poi con tre pareggi consecutivi (Team Altamura, Foggia e Monopoli) costanti la panchina a Gaetano Auteri. Un esonero voluto in prima persona dal patron Oreste Vigorito che, insieme al ds Carli, aveva inquadrato nell’ex tecnico dell’Avellino Michele Pazienza il miglior sostituto. L’effetto però è stato ancor più disastroso: sconfitta (2-0) a Biella contro la Next Gen alla prima e due pareggi consecutivi contro Messina e Latina.
Contestazione totale: Vigorito osservato speciale
Un trend, quello nelle ultime tre gare, che riferisce di un gol in tre partite (contro avversari decisamente alla portata) e una vittoria che manca da quasi due mesi. Risultati e rendimento non hanno fatto altro che aumentare il malcontento dei tifosi. Diversi gli striscioni di contestazione, non per ultimo quello affisso nei pressi dello Stadio Vigorito all’indomani del pari di Latina: “Parli sempre di promozione e festeggiamenti perché non ci racconti tutti i tuoi fallimenti?”. Clima teso cui la società ha deciso di risponde con il silenzio stampa e il ritiro punitivo a Roma da ormai tre settimane.
Una parabola discendente, quella del Benevento, che ha ridimensionato notevolmente le aspettative di successo. E che potrebbe vedere nei casi Turris e Taranto un ulteriore danno. Qualora le due società venissero escluse il club sannita perderebbe 6 punti in classifica. Ma soprattutto potrebbe giocare due partite in meno. La gara contro la Turris è prevista per il prossimo 16 marzo, mentre quella contro il Taranto il 6 aprile. Molto dipenderà dalle tempistiche e dalle decisioni della Covisoc e della FIGC.
Intanto, è crisi profonda. I numeri dicono che Michele Pazienza sta facendo peggio di Gaetano Auteri. Il tecnico di San Severo è subentrato quando la squadra aveva un ritardo di appena due punti dalla vetta e ora – dopo sole tre partite – il distacco è arrivato a nove lunghezze. Quello che nel girone d’andata sembra un progetto intraprendente – fatto di giovani di valore come Nunziate (2007), Viscardi (2004), Prisco (2004) e Perlingieri (2005) – si sta velocemente sgretolando. Chi auspicava in una rinascita sotto la guida dell’ex Avellino è rimasto decisamente a bocca asciutta. La domanda sorge spontanea: Benevento-Pazienza, dov’è finita la scintilla?
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