Fiorentina-Lecce apre la ventisettesima giornata di Serie A, uno snodo cruciale per entrambe le squadre, reduci da due sconfitte, rimediate rispettivamente contro Verona e Udinese nel weekend precedente. La sfida del Franchi metterà in palio tre punti fondamentali sia in ottica Europa, per la Viola, sia in ottica salvezza, per i giallorossi.
In esclusiva ai nostri microfoni, il doppio ex Alberto Di Chiara ha ripercorso le tappe più significative delle esperienze vissute in Salento e nella culla del Rinascimento, soffermandosi anche sul momento attuale delle due squadre. Nel suo racconto, non è mancato un pensiero al Parma, altra tappa fondamentale della sua carriera da calciatore.
Quali sono i ricordi più belli delle sue esperienze vissute con Fiorentina e Lecce?
“Sono state esperienze molto positive. A Lecce ho vissuto un’avventura importante, conquistando la prima e storica promozione in Serie A, qualcosa di inaspettato, poi l’anno successivo ci siamo tolti diverse soddisfazioni, la famosa vittoria contro la Roma per 3-2, che perse lo scudetto in quella sfida. A Firenze, nei miei cinque anni, ho avuto la possibilità di crescere ulteriormente grazie ad allenatori come Bersellini e Radice. Ma senza dubbio i due anni con Eriksson sono stati i migliori: abbiamo conquistato l’Europa e giocato la finale di Coppa UEFA nel 1990 contro la Juventus, persa in modo sfortunato. Sono stati otto anni intensi, con compagni di grande livello sia a Lecce, sia a Firenze dove ho condiviso lo spogliatoio per quattro anni con Roberto Baggio”.
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Rigore Lecce-Udinese (LaPresse)
Che tipo di partita sarà Fiorentina-Lecce, considerando che entrambe arrivano da una sconfitta?
“Sarà una partita delicata per entrambe. La Fiorentina, nonostante le tre sconfitte, rimane comunque in zona europea. Il Lecce ha bisogno di questa vittoria, soprattutto dopo la sconfitta interna contro l’Udinese, arrivata a causa di un rigore dubbio, uno di quelli moderni che ancora risultano difficili da interpretare. Purtroppo, se le regole non verranno modificate in qualche modo, certi aspetti del calcio rischiano di snaturarsi”.
“Tuttavia, al di là di questo dettaglio, il Lecce ha bisogno di far punti per evitare di rimanere invischiato nella lotta per non retrocedere nella fase decisiva della stagione. La partita avrà un peso psicologico maggiore per la Fiorentina, che gioca in casa dopo una serie di sconfitte consecutive. Deve reagire davanti al proprio pubblico, soprattutto contro squadre di livello inferiore, contro le quali ha spesso incontrato difficoltà. Ha perso contro il Monza, contro altre formazioni di medio-bassa classifica, e recentemente anche contro il Como in casa”.
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Raffaele Palladino – LaPresse
Palladino è finito spesso nell’occhio del ciclone: ma da cosa dipendono i risultati altalenanti della Fiorentina?
“Manca la materia prima, mancano i giocatori. In altre parole, non ci sono più quei calciatori in grado di fare davvero la differenza. Quando si verifica un piccolo calo di tensione, la squadra perde la sua identità, il suo atteggiamento e rischia di perdere contro chiunque. Non dimentichiamoci che, prima delle tre sconfitte consecutive, la Fiorentina aveva battuto l’Inter in casa. Una Fiorentina completamente rimaneggiata riuscì a imporsi per 3-0, e in quell’occasione si parlò addirittura di un capolavoro di Palladino. Poi, però, sono arrivate tre sconfitte di fila. La Fiorentina deve assolutamente reagire per mantener vive le speranze di qualificazione in Europa League, davanti però si troverà un avversario tosto come il Lecce, anche se le partite facili non esistono più”.
A proposito del Lecce, chi rischia di più in ottica retrocessione?
Il Lecce, trovandosi più vicino alla zona calda, deve fare grande attenzione. Tuttavia, la classifica è corta e può cambiare rapidamente”.
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Chivu Parma (Lapresse)
La lotta salvezza riguarda anche il Parma, altra sua ex squadra. Come valuta l’arrivo di Chivu sulla panchina crociata?
“Era una svolta necessaria. Chivu è stato un grande calciatore, ma ha ancora poca esperienza in panchina. Tuttavia, a volte ci sono allenatori predestinati che riescono a dare una scossa immediata. La vittoria all’esordio contro il Bologna è stata un buon segnale, ma servirà tempo per capire se potrà davvero fare la differenza”.
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Marco Giampaolo, Lecce (Lapresse)
In questo Parma vede un leader capace di trascinare la squadra nei momenti decisivi?
“Al momento manca un vero leader, e questa assenza si è sentita nelle partite chiave. Tuttavia, la squadra ha qualità e margini di crescita. Il Lecce, invece, ha trovato un buon equilibrio dopo il cambio in panchina con Giampaolo e dovrà cercare di mantenere continuità nei risultati per non finire in difficoltà”.
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