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Interviste

Di Napoli: “Conte, il 2° posto non sarebbe un fallimento. Inter-Inzaghi, Triplete possibile”

Napoli-Inter, in esclusiva ai nostri microfoni Arturo “Re Artù” Di Napoli presenta il big-match del 27° turno di Serie A tra Conte e Inzaghi

Arturo Di Napoli, doppio ex di Napoli-Inter - (Lapresse)

Le giovanili dell’Inter, l’esordio in Serie A con il Napoli nel 1995, il ritorno in maglia nerazzurra e le varie esperienze con le maglie di Empoli, Piacenza, Venezia, Palermo, Messina e Salernitana. Oltre 500 presenze e più di 150 gol tra Serie A e Serie B che son valse ad Arturo Di Napoli il soprannome di Re Artù.

L’ex attaccante, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ha analizzato la corsa scudetto, il momento dell’Inter di Inzaghi e del Napoli di Conte, soffermandosi anche sulla difficile situazione della Salernitana e delle altre sue ex squadre, Empoli e Venezia, impegnate nella lotta per la salvezza.

Giovanili dell’Inter e l’esordio in A col Napoli. L’esperienza in nerazzurra la reputi formativa o hai qualche rimpianto per il fatto che sia durata poco?

“All’Inter sono cresciuto, mi hanno forgiato. Poi è chiaro che speri sempre di ottenere qualcosa in più, ma le cose sono andate diversamente. Per stare all’Inter, oltre alle qualità – e io credo di averne avute – servono anche tante altre cose: sacrificio, allenarsi sempre al meglio, un’alimentazione sana, riposare bene. Tutti questi aspetti devono andare di pari passo con il talento. Quindi sì, qualche rimpianto c’è, ma sono felice della carriera che ho fatto“.

Inter Inzaghi

Simone Inzaghi (Lapresse)

Hai mai giocato questa partita da calciatore con l’Inter o con il Napoli? Hai un ricordo particolare?

L’ho giocata sia con l’Inter contro il Napoli che con il Napoli contro l’Inter. Ricordo che siamo usciti dalla Coppa Italia al San Paolo: io venivo dal Napoli, poi passai all’Inter. Giocammo la semifinale di Coppa Italia e uscimmo proprio contro il Napoli. È stata una cosa un po’ singolare”.

Dopo la sconfitta contro la Fiorentina, Inzaghi ha ricevuto diverse critiche, eppure l’Inter è l’unica squadra in corsa in tutte e tre le competizioni…

“Quando alleni un club con una grande storia alle spalle, è normale che ci siano alte pretese e che i risultati debbano sempre arrivare. L’Inter è forte, gioca bene ed è molto legata al proprio allenatore. Lo dimostra il fatto che è ancora in corsa su tutti e tre i fronti. Questo significa che il percorso che sta facendo è quello giusto“.

Conte, Napoli

Conte Napoli (© Lapresse)

“Il campionato si è livellato: non è più come negli anni in cui la Juventus, l’Inter o il Napoli dominavano da subito. Oggi c’è più incertezza. Se il Napoli dovesse battere l’Inter, rientrerebbero in corsa anche Atalanta e Juventus, perché si troverebbero a sei punti. È un campionato ancora aperto, ma l’Inter arriva bene a questo finale di stagione. Contro la Lazio ho visto la solita Inter, con miglioramenti anche sotto l’aspetto fisico. È una squadra pronta per lo sprint finale.

C’è un giocatore di cui l’Inter non può fare a meno, imprescindibile nello schema di Inzaghi?

“L’Inter è una squadra collaudata che dà garanzie, ma se devo fare un nome dico Lautaro. Anche quando non segna, gioca sempre per la squadra e per il risultato collettivo, non si estranea mai. Ora sta ritrovando anche la via del gol, ed è un giocatore fondamentale per molti aspetti.

Lautaro Martinez

Lautaro Martinez (Lapresse)

Lukaku, uno degli ex della sfida, non sta brillando: quanto avrebbe fatto comodo Osimhen a Conte?

“Avere Osimhen è un vantaggio per qualsiasi allenatore, indipendentemente dal confronto con Lukaku. Nel calcio si fanno delle scelte, e Lukaku ha grandi qualità. Però ora non è più un ragazzino, e l’aspetto fisico gli impedisce di avere la continuità di prima. La sua forza era la prestanza fisica: oggi, se non è al 100%, fa più fatica. Però, nella buona partenza del Napoli dopo Verona, molto merito è stato anche di Lukaku, perché ha dato comunque un punto di riferimento alla squadra, al di là delle prestazioni altalenanti”.

Se il Napoli dovesse arrivare secondo, sarebbe un fallimento per la situazione che si è creata?

“Il Napoli viene da un anno complicato: il campionato scorso è stato troppo sottotono, in certi momenti quasi imbarazzante. Conte ha dovuto ricostruire tutto l’ambiente senza due giocatori fondamentali, Osimhen e Kvaratskhelia, che hanno scritto pagine importanti nella storia del club. Questo rende tutto più difficile. Io credo che Conte stia facendo un campionato straordinario, e non lo considererei un fallimento nemmeno se il Napoli arrivasse terzo. Ha ridato entusiasmo e riportato la squadra in Champions, ci sono molti aspetti positivi rispetto alla scorsa stagione. Il Napoli ha mantenuto gli standard che De Laurentiis ha imposto negli anni, ovvero giocare in Europa, soprattutto in Champions League”.

Romelu Lukaku

L’esultanza di Lukaku contro la Juventus (LaPresse)

Sarà un confronto importante anche in panchina. Qual è il pregio di Conte che Inzaghi non ha e viceversa?

È riduttivo confrontarli ed esaltare una sola qualità. Sono due allenatori con filosofie simili. Inzaghi ha avuto un percorso più lineare: ha fatto bene con la Lazio e si è confermato all’Inter. Conte ha fatto una gavetta più dura, partendo da squadre minori. È un allenatore vincente, i numeri parlano per lui. Pretende il massimo da sé stesso e dalla società. Inzaghi, invece, vive da tre anni sotto pressione, condannato a vincere. Hanno storie diverse, ma sono due grandi allenatori.

L’Inter può ambire al triplete?

È complicato, ma nelle corde dell’Inter c’è la possibilità di provarci. Perché no? È difficile, ma l’Inter è forte anche in campo europeo. Sarebbe straordinario, non capita spesso, ma può provarci”.

In carriera hai giocato anche con Empoli e Venezia, quante possibilità hanno di evitare la retrocessione?

L’Empoli ha iniziato bene, ma è stato martoriato dagli infortuni. Sta facendo un miracolo a essere ancora in corsa. Il Venezia gioca bene con Di Francesco, ma ha raccolto meno di quanto meritasse. Il Monza, invece, non lo vedo sfortunato, ma quasi rassegnato: non lotta nelle partite in cui poteva almeno strappare un punto. In questo momento manca la scintilla per giocarsela fino in fondo”.

Empoli

Esultanza Empoli (Lapresse)

E in Serie B riuscirà la Salernitana ad uscire dall’attuale situazione critica?

La Salernitana ha commesso tanti errori, e lo dice la classifica. Il campo non mente, sentenzia. È una squadra in difficoltà, sia nell’identità che nei risultati. Oggi sarebbe retrocessa, ma ha ancora la possibilità di salvarsi. Ci sono partite da giocare e ha le carte in regola. Il pubblico deve fare la sua parte, bisogna tapparsi il naso e portare a casa più punti possibili per salvare la categoria”.

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