La salvezza nella prima storica stagione in Serie A della Reggina (1999-2000), la promozione dalla Serie B con gli amaranto e le permanenze in massima serie conquistate alla guida di Napoli, Ascoli, Bologna e Parma. Quella di Franco Colomba è stata una carriera di rilievo, sia da calciatore che da allenatore.
Il tecnico, nato a Grosseto da genitori calabresi, ha analizzato in esclusiva ai nostri microfoni la sfida di campionato tra Bologna e Cagliari, un match che lo tocca da vicino, avendo sia giocato che allenato i felsinei e guidato in panchina gli isolani. Nel corso dell’intervista, si è soffermato anche sull’attuale momento di alcune delle sue ex squadre, come Parma e Avellino, e ha espresso il suo punto di vista sulla serrata lotta per la salvezza in Serie A.
Ko col Parma e vittoria sul Milan: si aspettava una risposta del genere del Bologna?
“Ma io direi di sì. Dopo una gara non brillante, secondo me, doveva rimediare e l’ha fatto. Forse la testa era proprio alla partita con il Milan, visto che tutto sommato era uno scontro diretto per le prime posizioni. Mi aspettavo una bella prestazione. Il Bologna si trova bene con chi cerca di proporre gioco, perché sa sia imporre il proprio gioco, sia ripartire. Ha fatto entrambe le cose ed è stata una bella partita”.
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Vincenzo Italiano (Lapresse)
La prossima partita col Cagliari, che la riguarda da vicino, potrebbe nascondere qualche trappola, proprio come quella col Parma?
“Sì, sì, assolutamente. Non c’è una squadra già battuta in partenza, questo vale per il Cagliari ma anche per tutte le altre. Credo che il Cagliari abbia una forza mentale trasmessa dal proprio allenatore, come è successo l’anno scorso con Ranieri. Ha mostrato belle cose ed è una squadra che lotta. Anche il Bologna fa di questa prerogativa un’arma, quindi sarà una gara intensa da entrambe le parti”.
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Claudio Ranieri, Roma (Lapresse)
Ha citato Nicola e Ranieri, quest’ultimo meriterebbe un ulteriore anno sulla panchina della Roma?
“Da quello che ho letto lui non vuole proseguire, ma si fa sempre in tempo a ripensarci. Un allenatore con più esperienza sbaglia di meno, è più attento, più scrutatore, riesce a capire la squadra e i singoli giocatori nelle loro pieghe più nascoste. Cerca di tirare fuori il meglio da tutti, non imponendo il suo credo, ma trasmettendo la forza per far esprimere i giocatori al massimo. Se dovessero riconfermarlo, sarebbe un’ottima scelta, ma dipende da lui”.
In una mia recente intervista a Ulivieri, il mister mi ha confessato di aver detto a qualche tifoso di tener per sè le speranze di ri-qualificazione alla Champions del Bologna… cosa ne pensa?
“È chiaro che ci sono squadre con un certo vantaggio, ma non devono sbagliare. Il Bologna ha una sua struttura, un’identità e una piazza entusiasta. Quest’anno ha dimostrato che, con una partenza più convinta, avrebbe potuto raggiungere anche la Champions. La partenza timida ha inciso. Ci sono squadre più strutturate, ma il Bologna non è poi così lontano. Ulivieri sa che certe cose bisogna pensarle e non metterle per iscritto, per non illudere la piazza e i giocatori. La piazza però è matura e la squadra ha fatto passi avanti negli ultimi anni”.
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Esultanza Bologna (Lapresse)
Cagliari, Parma, Empoli, Verona, Lecce: chi vede più in difficoltà nella lotta salvezza?
“Non voglio fare classifiche, sarebbe sgradevole. Tutte queste squadre hanno mostrato ottime cose a sprazzi. Se incappi in tre o quattro partite senza risultato, crolla il mondo addosso. Sono tutte in grado di salvarsi, ma ora devono infilare una serie di vittorie e risultati importanti. Non mi sento di dire chi è più in difficoltà o chi si salverà di sicuro”.
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Fabio Pecchia, ex allenatore del Parma (Lapresse)
A proposito del Parma, cosa non ha funzionato con la gestione Pecchia e come valuta la nomina di Chivu?
“Pecchia, in certi momenti, ha fatto vedere ottime cose, sia in fase di costruzione che di finalizzazione. Ma una squadra che vuole salvarsi deve mostrare anche un volto più “sporco”, come si è visto col Bologna: difendersi, ripartire e chiudere la partita. Se non hai una squadra che può reggere facilmente la categoria, devi anche saper fare la partita sporca per portare a casa il risultato”.
“Il Parma di Pecchia a volte ha mostrato una qualità superiore alle sue reali possibilità. Chivu è stato più pratico, e quando si cambia allenatore è giusto fare così. Non tutte le partite potranno riuscire, ma chi si deve salvare deve anche accettare di giocare partite meno belle ma più concrete.
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Tifosi Avellino – Lapresse
Avellino conserva un ricordo positivo di lei sia da calciatore che da allenatore. Può essere davvero l’anno giusto per la promozione in Serie B?
“Avrei voglia di urlarlo, perché sono troppi anni che non si riesce a salire, ed è un peccato. Sarei contento se l’Avellino dovesse tornare in B perchè ci si può divertire, con l’entusiasmo che c’è e ci sarà, si può fare qualsiasi cosa. C’è un pubblico strepitoso e magari un presidente che finalmente può riportare la società ad essere importante”.
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