Nuovo turno di Serie A, altre critiche e dubbi per le decisioni arbitrali. Il tocco col braccio di Dumfries in Napoli-Inter, ancor prima il polso di Fabbian nel recupero di Bologna-Milan. E ancora: il rigore concesso in Udinese-Parma e il contatto Musah-Dia in Milan-Lazio. Episodi ed irregolarità (o presunti tali) che sono state argomento di discussione dal presidente dell’Aia Antonio Zappi che, ancora una volta, ha difeso le decisioni prese dai propri arbitri.
Arbitri Serie A, Zappi duro: “Gasperini? Prima di parlare serve conoscere le regole”
Zappi sul braccio di Dumfries: “È regolare, ecco perché“
Il primo argomento è stato l’episodio più discusso del wee-ed: il braccio di Dumfries in Napoli-Inter. “È giusto che le interpretazioni tecniche le dia il Commissario, Gianluca Rocchi, perché il Presidente non deve mai entrare in spiegazioni tecniche – ha detto Zappi nel corso di un intervento ai microfoni di Radio Crc –. Però in un piano di carattere generale, come valutazione della filosofia arbitrale, posso parlare di un dato di fatto per quanto concerne l’episodio di Dumfries. Quando un braccio, che pur essendo staccato dalla figura corporea, è posizionato in maniera tale che se non ci fosse il pallone colpirebbe una parte del corpo, scatta un presupposto di non punibilità. Se in passato sono stati commessi degli errori, non bisogna continuare a lavorare nell’errore. La ricerca dell’uniformità non deve appiattirsi nel perpetuarsi dell’errore”.

Dumfries (Lapresse)
“Announcement? Noi dobbiamo cominciare a darci delle certezze”
Altro tema di discussione ha riguardato la possibilità che l’arbitro spieghi allo stadio, tramite un microfono, la sua decisione. Sulla questione Zappi ha provato a spiegare: “È stato sperimentato in Inghilterra e non ha creato problemi è un processo trasparente, il pubblico conosce meglio le motivazioni. È chiaro, però, che questo può alimentare contestazioni e proteste, perché come tutti i processi di comunicazione, una parola fuori posto può generare un’interpretazione fuorviante o polemiche in più. In Inghilterra è andato bene, ma dalla sperimentazione all’applicazione ci vuole del tempo. Noi dobbiamo cominciare a darci delle certezze: cominciare ad essere uniformi nell’interpretazione quando quest’ultima è certa“.

VAR (© Lapresse)
E sulla ‘Marotta League’…
Infine, l’ultimo tema è stato proprio riguardo la figura dell’arbitro nel panorama calcistico contemporaneo e, soprattuto, le eventuali congetture sulla ‘Marotta League’. Sull’argomento Zappi è stato categorico: “Rispondo con le parole di un ex Presidente federale, che diceva che quando si trovava davanti alla platea degli arbitri immaginava di essere dinanzi alla platea più onesta del mondo del calcio. E non voglio togliere nulla alle altre componenti che sono altrettanto oneste come noi. Invito tutti coloro che ci ascoltano a pensare che l’arbitro è un tifoso di sé stesso che spera che la partita si svolga in un contesto di legalità”.
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