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Bundesliga

Dal campo alla panchina: “Affamati o andate altrove”. Kompany, una mentalità da campione

Vincent Kompany è un autentico crac tra gli allenatori emergenti: il Bayern Monaco vola anche grazie alla sua mentalità

Kompany Bayern Monaco
Vincent Kompany, Bayern Monaco (Lapresse)

Se in carriera hai vinto due campionati belgi, due coppe d’Inghilterra, quattro Premier, una coppa Intertoto e sei tra Coppe di Lega inglese e Supercoppe inglese, non puoi che essere una persona esigente. Ancor di più se, dopo una carriera mostruosa da calciatore, adesso sei alla guida di uno dei club più importanti (e vincenti) del panorama europeo. Sembra suonare proprio così la vita di Vincent Kompany da quando siede sulla panchina del Bayern Monaco. Un sergente di ferro che – dopo le parentesi Anderlecht e Burnley – al primo anno alla direzione di una big è riuscito ad aumentare le aspettative sul proprio conto.

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Kompany, numeri impressionati in una “big”

La titubanza dei tifosi al momento dell’ufficialità, è stata immediatamente sparata via dai risultati. In 37 partite tra campionato, Champions e Coppa id Germania Kompany ha mantenuto una media punti mostruosa: 2.32 punti a partita. Gli unici passi falsi, le cinque sconfitte – a vario titolo – contro Feyernood, Mainz, Leverkusen, Barcellona e Aston Villa. Per il resto, archiviato lo scivolone in Coppa di Germania (eliminato agli Ottavi contro il Leverkusen), il cammino in Bundesliga è pressoché perfetto. I bavaresi sono primi con 61 punti, a +8 proprio dal Leverkusen. Lo stesso avversario che Kane e compagni affronteranno agli Ottavi di Finale di UEFA Champions League.

Kompany

Vincent Kompany (Lapresse)

Tradotto: prova superata alla prima grande sfida da allenatore. Eppure, per Kompany l’arrivo sulla panchina del Bayern è stata – quasi – una formalità. “È stato in realtà qualcosa di molto familiare per meha detto il tecnico belga   in un’intervista a DAZN -. Sono entrato in un ambiente in cui sono cresciuto. Mi identifico molto con i giocatori che vedo qui. Non c’è una grande differenza con gli spogliatoi che conoscevo al Manchester City. So cosa li motiva. Capisco quali sono le loro ambizioni e quali sono le loro semplici preoccupazioni”. Monaco come Manchester, almeno sotto il profilo gestionale.

Vincent Kompany

Vincent Kompany e Roberto Mancini (Lapresse)

Affamati o andate altrove”: il mantra di un vincente

Ed è proprio questo l’aspetto che balza subito agli occhi guardano la squadra di Kompany. Il belga è riuscito ad impartire immediatamente la propria concezione di gioco. Ma prima ancora la sua mentalità. Che poi è la stessa che ha imparato – e messo in pratica egregiamente – da calciatore. “Siate affamati o andate altrove. È molto semplice”. Questo il suo mantra. “Sono sempre stato coinvolto nel calcio in ambienti molto esigentiha aggiunto l’ex City –. Con l’Anderlecht, negli anni ’80 e ’90, eravamo tra le migliori squadre giovanili d’Europa. Battevamo qualsiasi grande squadra europea. Abbiamo sempre avuto quel tipo di pressione fin dall’età di sei anni: vincere, giocare bene, comportarsi in un certo modo. Quindi, quando sono arrivato al calcio di alto livello, quella era già una parte importante di me. È continuato al Manchester City, ovviamente, dove avevamo anche le massime ambizioni”.

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