Poco meno di 450 chilometri dividono la città i Mainz (Magonza) da Monaco di Baviera. Circa la metà da Dortmund e Leverkusen. Distanze – in termini di chilometraggio – importanti, eppure in campo è tutta un’altra storia. Nonostante un dominio assoluto del Bayern Monaco (11 campionato vinti negli ultimi 12 anni), negli ultimi anni la Bundesliga ha saputo spesso stupire con autentiche sorprese del calcio tedesco, affermatisi prima in patria e poi in giro per l’Europa. È il caso – ancora del tutto attuale – del Bayern Leverkusen dello scorso anno: unica formazione in grado di infrangere in dominio bavarese, arrivata a un passo dal sogno treble (seppur ridotto rispetto all’originale) sfumato con la sconfitta contro l’Atalanta in finale di UEFA Europa League.
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Mainz (Lapresse)
Mainz, sulle orme di Klopp: il ritorno in Champions è possibile
Non avrà gli stessi numeri della corazzata di Xavi Alonso dello scorso anno, ma il Mainz di Bo Henriksen è a tutti gli effetti la vera sorpresa della Bundesliga 2024-25. Lo conferma, innanzitutto, il confronto con la passata stagione: il 13esimo posto a +2 dalla zona retrocessione dello scorso anno è solo un brutto ricordo. Un anno dopo, il Mainz è quarto in Bundesliga a -1 dal terzo posto e a +1 dal quinto occupato dal Friburgo. Ma soprattutto, dopo vent’anni potrebbe tornare in Champions: l’ultima volta nel 2005-06 quando sulla panchina del club sedeva un giovanissimo Jurgen Klopp. L’ultima apparizione Europa (in Europa League) risale invece alla stagione 2016-17 quando il Mainz, allora allenamento da Martin Schmidt (oggi direttore sportivo del club), uscì ai gironi contro St Etienne, Qabala, e Anderlecht.

Bo Henriksen (Lapresse)
Equilibrio e solidità: i due capisaldi di Bo Henriksen
Un’autentica rinascita – considerando che negli ultimi dieci anni il miglior piazzamento è stato il sesto posto (nel 2015-16) – che porta la firma di Bo Henriksen. Dopo una discreta carriera da calciatore in giro per il Nord Europa tra Danimarca, Islanda e con qualche capatina nelle serie minori inglesi, i quel di Mainz il tecnico danese sembra aver trovato il suo posto nel mondo ideale.
Alla prima esperienza in uno dei Top5 campionati europei, in poco più di sei mesi è riuscito a dare motivazioni, equilibrio e – soprattutto – sicurezze ai suoi. Lo testimoniano i numeri: 39 gol realizzati, 25 subiti. Soprattutto quest’ultimo rende l’idea dell’impresa in atto: il Mainz è la seconda miglior difesa della Bundesliga dopo Bayern Monaco che ne ha subiti cinque in meno. C’è poi il rendimento, bilanciato in maniera pressoché perfetta. 21 punti conquistati in casa, 20 quelli in trasferta. Sommati: 41 totali e quarto posto alle spalle dei rivali di una vita dell’Eintracht Francoforte.

Kaishu Sano (Lapresse)
C’è poi un’altra componente: i calciatori. Secondo Transfermakt il Mainz è la terza squadra con la crescita di valore più alta dell’intera Bundesliga: da 89,85 milioni (a settembre 2024) a 112,40 milioni attuali. Una crescita del 25% che passa inevitabilmente dalle 15 reti in 21 partite di Jonathan Burkardt. Un rendimento mostruoso del 24enne che è attualmente quarto nella classifica marcatori della Bundesliga insieme a Guirassy (Borussia Dortmund) e Klendienst (Borussia Mönchengladbach). Un aiuto fondamentale è arrivato poi il centrocampo con le sei reti a testa di Paul Nebel (prodotto del settore giovanile del club), dal talento sudcoreano Jae-sung Lee e dall’ex Leverkusen Nadiem Amiri.
Undici finali per ambire alla Champions: il calendario
Talenti di oggi e del domani che alimentano le ambizioni del club. All’appello manca ancora tanto: 11 partite dividono in Mainz da un sogno bramato da circa un decennio. L’attualità racconta che gli uomini di Bo Henriksen sono reduci da tre vittorie consecutive. E soprattuto che il prossimo mese potrebbe già essere decisivo: Mönchengladbach e Dortmund in trasferta, Friburgo in casa. Tre scontri diretti per prepararsi alla volata finale che prevederà, proprio sul finale, il Bayern Monaco (alla quartultima) e il Leverkusen negli ultimi 90 minuti della stagione.
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