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Milan, Tassotti per ritrovare identità: la soluzione con Conceicao tra pregi e difetti

Il Milan è alla ricerca della soluzione migliore per terminare al meglio la stagione e centrare l’Europa

Tassotti, Milan
Foto LaPresse - Spada24 05 2015 Milano (Italia)Sport CalcioMilan - TorinoCampionato di Calcio Serie A TIM 2014 2015 - Stadio "Stadio San Siro "Nella foto: mister tassottiPhoto LaPresse - Spada24 05 2015 Milan (Italy)Sport SoccerMilan - TorinoItalian Football Championship League A TIM 2014 2015 " San Siro " Stadium In the pic: head coach tassotti

Identità, un valore sepolto in molti spogliatoi. L’ombra pesante del “confusionario moderno” sta mandando in tilt diversi club, orientati più alla ricerca della strada per entrare in questo nuovo mondo, rispetto ai mezzi per vivere in quello attuale. Il marketing spesso sovrasta i valori, a partire dal primo simbolo di riconoscimento per una squadra: i colori. E allora l’attenzione si sposta sul Milan, che girovaga alla ricerca della soluzione migliore, a volte anche “autosabotandosi”.

Milan-Lazio, dov’è finito il rossonero?

Per molti può essere una banalità, ma alcuni valori se vivono e durano da un secolo ci sarà pure un motivo. Contro la Lazio, i rossoneri sono scesi in campo con una divisa che per metà ha ricordato il Belgio e per l’altra il Portogallo. Un Milan tra virgolette, proprio come i nomi dei giocatori dietro le maglie. E in un momento delicato come questo, ancorarsi a ricordi indelebili potrebbe essere la soluzione migliore. E il Kit indossato contro i biancocelesti è sembrato quasi come una replica involontaria allo striscione dei tifosi. “Solo per la maglia” si leggeva nella Curva di San Siro. Ecco, neanche quella hanno potuto ammirare.

Milan, l’idea Tassotti per ritrovare identità

Quando un gruppo è confuso, ha bisogno di scegliere un leader, una guida che conosca bene la strada da percorrere. Nei “quartieri” di Milano al momento il caos è all’ordine del giorno, con la Champions League che sembra ormai un miraggio. Ma i rossoneri non possono farsi sfuggire l’Europa. “Silenziosamente costruire”, cantava Fabi. Al Milan oggi le parole sono tante, ma i fatti pochi. Spesso la faccia ce la mette Ibrahimovic, che non è di certo il destinatario del coro “Cardinale devi vendere”.

 Conceicao

Sergio Conceicao, Milan (Lapresse)

E ora più che mai serve la firma di Zlatan. Ha vissuto lo spogliatoio del Diavolo nei tempi migliori e sa quali sono gli ingredienti giusti per vincere. Nelle ultime ore, in alcuni corridoi è giunta la eco del nome di Tassotti. Provocazione o realtà? Cambiare ora Conceicao non avrebbe molto senso, ma forse l’allenatore italiano potrebbe dare una mano per ricercare quell’identità dispersa. Anche in un ruolo marginale.

Cosa sta facendo Tassotti

Al momento Tassotti è sempre nel mondo Milan, ma in Serie C. Era il collaboratore tecnico di Bonera e ora sta continuando a svolgere questo ruolo anche con l’arrivo di Oddo. Anche la seconda squadra rossonera è in difficoltà e ha un urgente bisogno di mantenere la categoria. Ma il compito dei giovani ragazzi non è di certo ambire a vincere, ma quello di formarsi. Sulla falsa riga del progetto Juve, che ha tirato fuori tanti talenti. Mentre la squadra di Conceicao deve inseguire degli obiettivi e il nono posto in campionato al momento non dà fiducia.

Tassotti ha respirato spogliatoi vincenti, è stato il vice di Ancelotti e Allegri e ha alzato scudetti e Champions League. Chi meglio di lui per dare una scossa? Forse nessuno. Ma un suo inserimento potrebbe essere visto anche come una mancanza di fiducia nell’attuale tecnico. Tocca alla società risolvere il rebus e provare a far cantare i tifosi di gioia, invece che dargli l’opportunità di intonare i soliti cori.

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