Se alla vigilia di PSV-Arsenal qualcuno avesse detto ad Arteta che i suoi avrebbero dilagato, probabilmente, avrebbe risposto con una grossa risata. In fin dei conti sarebbe stata la reazione di tutti: senza Martinelli, Saka, Havertz e Gabriel Jesus tutte le domande – e i dubbi – vertevano su chi avrebbe giocato in attacco nella trasferta olandese valevole per la gara d’andata degli Ottavi di Finale di UEFA Champions League. A guardare il risultato (1-7 per i Gunners), si direbbe che poi i problemi palesati alla vigilia della partita non erano chissà quanto fondati. Per la seconda volta consecutiva (qualche settimana fa ci riuscì il PSG contro il Brest) una squadra segna sette reti in una sola sera. Un evento più unico che raro, a maggior ragione se a segnare il gol del momentaneo 0-2 è stato un prodotto del settore giovanile come Ethan Nwaneri.
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Arsenal, la seconda gioia europea di Nwaneri: è già storia
Un gol da attaccante d’aria di rigore, seppur di mestiere giochi sulla trequarti, quello del 17enne inglese. Doppio passo sulla sinistra di Lewis-Skelly per l’inserimento di Nwaneri che di prima batte Benitez con una bordata che si spegne di poco sotto la traversa. Un esplosione di gioia per il prodotto del vivaio dell’Arsenal – da due stagioni promosso in prima squadra dopo la trafila nell’U18 dei Gunners – che contro il PSV ha trovato il secondo gol consecutivo in Champions dopo quello contro il Girona. E che, commando ale sei reti tra Premier ed EFL Cup porta a otto lo score in stagione. Ma per Nwaneri, quello contro il PSV non è stato un gol qualunque: a 17 anni e 346 giorni è diventato il terzo marcatore più giovane della storia della UEFA Champions League nella fase ad eliminazione diretta.

L’esultanza di Riccardo Calafiori (Lapresse)
La prima gioia europea di Calafiori
Ma al Philips Stadion di Eindhoven è stata la prima volta in Champions anche per Riccardo Calafiori. Dopo l’assist per il momentaneo 1-5 di Trossard, l’ex Bologna ha trovato anche la gioia del gol grazie a un’imbucata in profondità di Odegaard. Una rete che è la ciliegina sulla torta per un processo di maturità – personale e sportiva – che lo sta investendo da quando si è trasferito all’Arsenal. “Sono cambiato molto, se ripenso a come ero l’anno scorso, direi che ora sono una persona completamente diversa”, ha detto Calafiori nel post-partita. “Mi piace imparare cose nuove, se vedo qualcosa che sembra difficile, voglio impararla. Anche l’allenamento qui è molto diverso. Passiamo meno tempo in campo, ma è molto più intenso, tutto è più intenso”.
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