Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Europa League

Modello Bilbao, fonte d’ispirazione: come sarebbe la Roma con soli romanisti?

Il modello di calcio dell’Atletico Bilbao è una perla nel calcio moderno: abbiamo provato ad immaginare una Roma con soli giocatori romani. Ecco quale sarebbe il risultato

Roma-Atletico Bilbao
Roma-Atletico Bilbao (Lapresse)

Non sarà mai una semplice partita di calcio: Roma-Atletico Bilbao è – innanzitutto – un confronto tra idee e mentalità. Ma soprattutto, un confronto tra progetti tecnici: da un lato quello a tinte giallorosse, più o meno giovane, che predilige calciatori sotto i 26 anni a costi relativamente contenuti. Dall’altro, un esempio di calcio virtuoso – a tratti patriottico – fatto di programmazione e di un’idea – quasi – irripetibile in altre parti d’Europa. Nel mondo della globalizzazione, delle influenze etniche in qualsiasi ambito e di un’apertura totale (almeno per il calcio italiano) a giocatori esterni, l’Atletico Bilbao sembra una società di un’altra epoca. O meglio, di un altro secolo. È come se lì il mondo si fosse fermato al 1912, a 14 anni dopo la nascita ufficiale del club. Una data non a caso, ma il vero anno di svolta per la società. Da quando si decide con fermezza – anche sulla scorta di uno status symbol di “squadra-nazione” che si sarebbe affermato di lì a poco – di puntare esclusivamente su calciatori baschi. 

Gli applausi di Fabregas, l’elogio di Ranieri: perchè il Como ha “vinto” a Roma?

Atletico Bilbao, storia di un’idea secolare 

Una regola ferrea, per alcuni arcaica, ma che accompagna il club da oltre cento anni: l’unica deroga – seppur messa in atto raramente – è che si possono tesserare calciatori non baschi ma tassativamente cresciuti nel settore giovanile del club. Un’idea di calcio atipica, lontana dalla influenze contemporanee. Lontana da un calcio in cui – almeno in Italia – sempre meno società decidono di puntare sui talenti fatti in casa, affidandosi a quelli di settori giovanili in giro per l’Europa. E, di una tendenza degli ultimi anni, di chiudere le carriera in località atipiche per il mondo del calcio: la Cina, gli Stati Uniti e, non per ultimo, gli Emirati Arabi. 

Roma-Atletico Bilbao

San Mamés (OaCalcio)

In questo mondo di contaminazioni etniche, l’Atletico Bilbao non si è mai snaturato. Addirittura, fino a un decennio fa il club utilizzava una maglia senza sponsor così da non “contaminare” il proprio brand con marchi non baschi. Una scelta che si è poi rivelata non sostenibile a causa di un aumento vertiginoso dei costi generali del calcio. Sponsor a parte, negli anni gli oltre 30mila che colorano assiduamente le gradinate di San Mamés non hanno mai visto un’inversione di marcia da parte della società. L’idea è rimasta sempre quella ed è stata portata avanti anche con successo, raggiungendo traguardi inimmaginabili per altri club: insieme al Barça e al Real, l’Atletico Bilbao è la terza squadra spagnola a non esser mai retrocessa e in bacheca può contare – tra gli altri – otto campionati vinti e 24 Copa del Rey. 

Cos’è l’Athletic? Una squadra unica”

L’essenza di cosa sia Atletico Bilbao è interamente condensata nelle parole del calciatore più talento del club basco: Nico Williams. “Cos’è l’Athletic? Una squadra unica”, ha detto in una recente intervista a La Gazzetta dello Sport. “Un club che basa la sua forza nella canterà e che incredibilmente non è mai retrocesso. I bambini vengono qua, sanno che la possibilità di arrivare in prima squadra è reale, e non è così in tutte le squadra. È una cosa speciale, bella, che ti spinge a lottare giorno dopo giorno. E poi c’è questo senso di appartenenza, che è un sentimento unito. E un’altra cosa fondamentale: l’Athletic non ti forma solo come giocatore ma anche come persona. Educazione, rispetto, valori: questo è l’Athletic”. 

Roma-Atletico Bilbao

San Mamés (OaCalcio)

Eppure, proprio la dinastia Williams – il fratello maggiore Iñaki prima e Williams poi – hanno avviato un contenuto processo di evoluzione. Oltre ai calciatori baschi, ad oggi il club conta anche calciatori con doppio passaporto cresciuti – naturalmente – nel settore giovanile dell’Atletico. Come nel caso dei fratelli Williams (radici del Ghana), Alvaro Djalò (Guinea Bissau), Boiro (Senegal), Berchiche (Algeria) e Sannadi (Marocco). 

Il modello Bilbao nel calcio italiano: è fattibile? 

Roma-Atletico Bilbao sarà l’occasione per mettere a confronto due idee di calcio diametralmente opposte. Ma la domanda sorge spontanea: quello basco è un modello applicabile in casa giallorossa? Il punto di partenza per una Roma con soli calciatori romani o, comunque, cresciuti nel settore giovanile non può che essere il trio Totti-De Rossi-Ranieri. Un triumvirato perfetto di romanità alla guida di un 4-3-1-2. In porta l’italo brasiliano, prodotto della primavera giallorossa, Renato Marin. I quattro di difesa: Luca Pellegrini, Romagnoli, Calafiori e Florenzi. In mezzo al campo i romani Bove e Frattesi e un altro prodotto del settore giovanile come Pisilli. In avanti, Lorenzo Pellegrini alle spalle del tandem Politano-Scamacca. 

ROMA (4-3-1-2): Renato Marin; L. Pellegrini, Romagnoli, Calafiori, Florenzi; Bove, Pisilli, Frattesi; Pellegrini; Politano, Scamacca. 

Continua a leggere le notizie di OA Calcio e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *