Con un Alisson versione supereroe e un guizzo nel finale, il Liverpool strappa un prezioso 1-0 al Psg nell’andata degli ottavi di finale di Champions League.
I Reds, irriconoscibili e completamente in balia dei parigini – che avrebbero ampiamente meritato la vittoria – riescono comunque a festeggiare al Parco dei Principi. Un successo che premia la squadra di Arne Slot, capace, nella prima stagione post-Klopp, di andare ben oltre le aspettative e restare in corsa su tutti i fronti.
Un trend sorprendente, che ricorda quello di Max Allegri, quando, subentrato ad Antonio Conte sulla panchina della Juventus nella stagione 2014-2015, conquistò Scudetto e Coppa Italia, sfiorando il Triplete nella finale di Champions League contro il Barcellona.

Harvey Elliott (Liverpool) segna il gol decisivo nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Psg – Lapresse
One shot, one Slot
27 tiri a 2, di cui 10 a 1 nello specchio della porta. Chi non ha visto la partita, leggendo queste statistiche, avrebbe potuto pensare ad un dominio totale del PSG contro il Liverpool. E invece, l’unico tiro in porta dei Reds è stato sufficiente per conquistare un successo pesantissimo nell’andata degli ottavi di Champions League.
“One shot, one Slot”, verrebbe da dire, giocando con il cognome dell’allenatore olandese: un’unica occasione, sfruttata al massimo. Questo Liverpool non solo vince e gioca bene, ma ha imparato anche a soffrire, dimostrandosi più solido rispetto a quello dell’ultimo Klopp. La difesa è diventata un punto di forza, mentre il pressing appare più equilibrato, senza sbilanciamenti eccessivi. Un cambiamento radicale che sta portando risultati concreti.
“Grazie Klopp…”
Il successo di Arne Slot non sarebbe stato possibile senza l’eredità lasciata da Jürgen Klopp. Il tecnico tedesco ha trasformato il Liverpool in una squadra competitiva a livello mondiale, riportandolo sul tetto d’Europa e d’Inghilterra. La sua filosofia di gioco aggressiva, intensa e spettacolare ha definito un’epoca e ha reso i Reds una delle squadre più temute dentro e fuori la terra d’Albione.

Jürgen Klopp, ex allenatore Liverpool (© Lapresse)
Slot ha avuto il merito di costruire sulla base lasciata dal suo predecessore, mantenendo l’identità della squadra ma introducendo maggiore disciplina difensiva e un approccio più pragmatico. Il Liverpool di oggi, seppur meno spettacolare in certi frangenti, sembra più equilibrato e pronto a competere su più fronti: “Io come nuovo allenatore ho cercato di aggiunger le mie idee a questa filosofia, ma non l’abbiamo costruita noi, ma Jurgen e il suo staff noi la stiamo solo consolidando”.
Slot come Allegri nel 2014
Il percorso dell’ex allenatore di AZ Alkmaar e Feyenoord al Liverpool ricorda molto quello di Massimiliano Allegri alla Juventus nel 2014, dopo l’addio di Antonio Conte. Anche in quel caso, un tecnico subentrato a un allenatore carismatico e vincente seppe gestire la transizione senza traumi, portando una ventata di freschezza tattica senza stravolgere il lavoro precedente.

Max Allegri, ex allenatore della Juventus (Lapresse)
Allegri consolidò i successi della Juve, trionfando in campionato, riportando vent’anni dopo la Coppa Italia a Torino e centrando una finale di Champions League che mancava in casa bianconera dal 2003. Il Triplete svanì sul più bello, ma da allora la Vecchia Signora riconquistò un certo appeal in Europa. Slot sta dando continuità all’operato del suo predecessore, mantenendo alta la competitività, ma con un approccio più strategico e meno frenetico. Un’evoluzione che, alla lunga, potrebbe rivelarsi vincente anche per i Reds.
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